L'Austria dice no all'ingresso immediato dell'Ucraina nell'Unione europea. Per il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg occorre un «metodo diverso», riferisce l'agenzia austriaca Heute.
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Austria contro l'ingresso dell'Ucraina in Ue, i motivi
Per Schallenberg «devono esserci anche modelli diversi dalla piena adesione» all'Ue per Kiev. Basterebbe quindi l'ingresso nella zona economica o semplicemente il mantenimento dell'attuale status quo. Occorre inoltre sottolineare come le dichiarazioni del ministro degli Esteri austriaco sono state notate anche in Russia: nell'aggregatore di notizie News.yandex.ru sono diventate una delle notizie più importanti del giorno, con decine di servizi online in tutta il territorio.
La risposta di Kiev: «Delusi»
Dall'Ucraina arriva grande amarezza per le parole di Schallenberg. Oleh Nikolenko, ministro degli Esteri ucraino, ha dichiarato la propria «delusione» per quanto dichiarato dal suo omologo. Anche perché la posizione dell'Austria rappresenta un freno all'ingresso dell'Ucraina in Ue. Si teme inoltre un effetto domino: con altre nazioni che potrebbero negare l'adesione. Per Nikolenko le dichiarazioni di Schallenberg sono «strategicamente miopi e incoerenti con gli interessi di un'Europa unita». Non solo. «Tali dichiarazioni ignorano anche il fatto che la stragrande maggioranza della popolazione dei membri fondatori dell'Ue sostiene l'adesione dell'Ucraina», ha aggiunto il ministro degli esteri ucraino citato dall'agenzia Ukrinform. Nikolenko ha ricordato che il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, aveva già notato che «il popolo ucraino paga un prezzo troppo alto per gli errori di molti governi europei. La loro percezione parziale della realtà ha già portato all'indebolimento politico ed economico dell'Europa, ha consentito alla Russia di minare la stabilità nell'Ue».
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Le parole di Ursula von der Leyen
La posizione austriaca va contro le ultime parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sull'ingresso di Kiev nell'Unione Europea. «Ci appartengono. Li vogliamo dentro», sottolineava a fine febbraio. Mentre a inizio aprile la presidente era stata in visita in Ucraina per vedere alcuni dei posti più colpiti dagli attacchi russi e nell'occasione aveva incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a cui aveva consegnato un questionario utile per avviare il procedimento di richiesta dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea.