Quota 100, boom di domande. E' record al Centro sud

Lunedì 4 Febbraio 2019 di Francesco Pacifico
Quota 100, boom di domande. E' record al Centro sud
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Quasi 16mila di domande di prepensionamento in quattro giorni. La maggior parte presentate nel Centro Sud, comunque troppe rispetto al previsto. Il successo di Quota 100, il provvedimento che permette di lasciare il lavoro a 62 anni anagrafici e con 38 anni di contributi versati, mette in allarme il governo e l'Inps. L'esecutivo, dopo aver inserito delle finestre per limitare le uscite, teme che possano non essere sufficienti i quasi 4 miliardi di euro stanziati per il 2019. L'istituto di previdenza lamenta un surplus di lavoro, che potrebbe gestire con estrema difficoltà visto che già registra una carenza di 6.000 dipendenti e potrebbe perderne altri 4.000, che hanno maturato i requisiti per Quota 100. Da qui la tentazione di modificare con emendamenti ad hoc il decretone, in discussione al Senato.

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LE MODIFICHE
Nota l'economista, e consigliere di Palazzo Chigi in materia previdenziale, Alberto Brambilla: «Se alla fine uscissero tutti o quasi i lavoratori che potenzialmente possono aderire a Quota 100, e sono nel 2019 315.000, le risorse potrebbero non essere sufficienti, anche facendo slittare a fine anno i pensionamenti. Il decretone prevede che il ministero dell'Economia, monitorando i flussi, possa intervenire, bloccando le erogazioni. Certo è che la gente, che non è stupida, si è accorta che il prepensionamento non andrà avanti per tre anni come ha previsto il governo, quindi conviene approfittarne subito». In quest'ottica l'esecutivo starebbe valutando di fare piccole modifiche al decretone per inserire nuovi paletti nelle uscite: tra le ipotesi quelle di privilegiare i lavoratori con più anni di vita o di contribuzione rispetto a quelli che arrivano tout court a Quota 100. Sono poi allo studio emendamenti per chiarire meglio le procedure agevolate per il riscatto della laurea e quelle per l'anticipo del trattamento di fine servizio.
Come detto, il numero di domande di pensionamento presentate dallo scorso 29 gennaio - 15.579 stando all'ultimo aggiornamento dell'Inps - è stato superiore alle aspettative. Non meno sorprendente poi il fatto che il Centro-Sud abbia superato il Nord per il totale delle pratiche: soltanto a Roma città sono state 1.141, a Napoli 798, un migliaio tra Palermo e Catania contro le 564 registrate a Milano, le 360 nel torinese e le 261 in tutta la provincia di Firenze. A livello regionale Sicilia, Lazio e Campania battono la Lombardia, non soltanto più popolosa, ma anche un territorio dove storicamente vengono erogati più assegni di anzianità e i lavoratori hanno una vita contributiva più regolare.
Tornado al dato nazionale, 6.563 domande sono state depositate da dipendenti privati, 5.129 da quelli del pubblico, consistenti anche le richieste dal fronte dei commercianti (1.204), degli artigiani (1.096) e dai fondi speciali (835). Dall'Inps spiegano che dietro questo boom ci sono soprattutto i lavoratori bloccati negli anni scorsi dalla Fornero - oltre 250mila in totale - mentre nei prossimi mesi aumenteranno a dismisura le uscite degli statali. Ma la corsa al pensionamento registrata nei primi giorni, confermata anche al Sud che sembrava meno coinvolto da Quota 100, potrebbe avere ulteriori accelerate, se nei prossimi mesi la crescita sarà debole e aumenteranno le crisi industriali, spingendo le aziende a ridurre la loro pianta organica anche sfruttando le opportunità date da Quota cento.
 
Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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