Onu, marcia indietro sul parmigiano «dannoso come il fumo»: non ci sarà il bollino nero

Mercoledì 18 Luglio 2018
Guerra Onu a grassi e sale: «Parmigiano e prosciutto come il fumo, serve l'etichetta»
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Il parmigiano reggiano dannoso come il fumo? Per quanto folle e infondato potesse sembrare, il re mondiale dei formaggi e altre eccellenze italiane hanno rischiato grosso: un colpo se non mortale ma durissimo per l'agroalimentare made in Italy. Ora invece è sollievo per i produttori italiani di formaggi, salumi, olio e vino: non sono e non saranno loro nel mirino dei caschi blu dell'Onu, che oggi chiude una polemica con la nostra food valley, l'intero comparto agroalimentare e le istituzioni, dal ministro Centinaio alla Regione Emilia Romagna, nonché Federalimentare.

Sembra così passata la tempesta estiva, anche se le Nazioni Unite ribadiscono lotta dura, tramite l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), alle malattie del terzo millennio, come quelle cardiovascolari, insieme al diabete, ipertensione, e cancro. Dal Palazzo di Vetro, a New York, fonti diplomatiche assicurano che la riunione dell'Assemblea Generale dell'Onu del 27 settembre sulle malattie non trasmissibili si concluderà con una dichiarazione politica, da adottare per consenso, su cui sono in corso in questi giorni negoziati.

Nessun voto contro dunque, né rischi di equiparazione degli eccessi nei consumi alimentari ai danni del fumo. Già ieri sera da Ginevra il primo importante segnale di tregua: L'Oms non «criminalizza specifici alimenti», ma fornisce indicazioni e raccomandazioni per una dieta sana, ha precisato Francesco Branca, direttore del dipartimento di nutrizione dell'Oms per la salute e lo sviluppo, evidenziando che le notizie di «bollini neri dell'Oms su tale o tale alimento non sono corrette».

Si calmano le acque anche al Consorzio del Parmigiano Reggiano: «Abbiamo letto con attenzione il documento "Time to deliver" e risulta evidente - commenta Riccardo Deserti, direttore Consorzio Parmigiano Reggiano - che l'Oms non ha messo sotto accusa le eccellenze italiane, né tantomeno il Parmigiano Reggiano che è noto per essere sano e naturale, per l'alta digeribilità, l'elevato contenuto di calcio e minerali, l'assenza di additivi e conservanti. L'Oms esprime tuttavia raccomandazioni a favore dell'adozione di norme di etichettatura sui prodotti per evidenziare la presenza di sale e grassi saturi. Questo punto apre il rischio - lamenta Deserti - che a livello mondiale si alimenti un "sistema Arlecchino" con grande confusione o, ancor più grave, che taluni paesi strumentalizzino tale raccomandazione per introdurre nuove barriere commerciali. Un pericolo - sottolinea - che ci preoccupa. Occorre ora lavorare su più fronti, per chiedere di definire in trasparenza e coerenza linee guida generali per i sistemi di etichettatura promossi da Oms. Serve un approccio legato alla reale educazione sui comportamenti dei consumatori e non un semaforo».

Intanto in sede Onu resta in primo piano il tema della prevenzione. «Per la prima volta nella storia le malattie non trasmissibili uccidono più delle epidemie», ha detto il presidente dell'Assemblea Generale Miroslav Lajcak sottolineando che le malattie non trasmissibili sono responsabili di due terzi delle morti del mondo. «Troppe», ha aggiunto pur ammettendo che progressi sono stati fatti sul fronte del consumo di tabacco e delle bevande ad altro contenuto di zucchero.

Il caso parmigiano ha fatto scendere in campo anche il vicepremier Salvini«Parmigiano reggiano, ma anche prosciutto, olio, pizza e altre eccellenze italiane dannose come il fumo??? All'Onu sono matti, giù le mani dai prodotti italiani!», ha scritto su Twitter.

Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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