Elon Musk sospende temporaneamente l'acquisizione di Twitter in attesa di una verifica sui numeri reali degli account spam e falsi, in un colpo di scena che alimenta i dubbi sul completamento dell'operazione da 44 miliardi di dollari.
Twitter deal temporarily on hold pending details supporting calculation that spam/fake accounts do indeed represent less than 5% of usershttps://t.co/Y2t0QMuuyn
— Elon Musk (@elonmusk) May 13, 2022
LE TRATTATIVE
Altri invece leggono nella sospensione il tentativo di spuntare un prezzo migliore visto che al momento i titoli Twitter sono scambiati con uno sconto del 26% rispetto ai 54,20 dollari per azione offerti da Musk. Per il patron di Tesla liberarsi dall'accordo non è comunque facile. L'intesa prevede infatti il pagamento di un miliardo di dollari da parte del patron di Tesla per un passo indietro, anche se non è chiaro se la clausola possa essere attuata nel caso in cui il miliardario dimostrasse che i dati forniti da Twitter sono scorretti. A complicare la posizione di Musk c'è però la sua decisione a rinunciare a un'accurata due diligence di Twitter per accelerare i tempi di chiusura dell'accordo: questo gli rende infatti più difficile sostenere un esame dettagliato e lo espone al rischio di essere trascinato in tribunale dalla società che cinguetta per completare l'operazione in base ai diritti e alle tutele legali che vanno sotto il nome di «specific performance».
È all'alba negli Stati Uniti quando Musk annuncia la «sospensione temporanea dell'accordo in attesa di dettagli» sull'ammontare degli account «spam-falsi», stimati da Twitter in meno del 5% dei suoi 229 milioni di utenti. Un cinguettio shock che fa affondare i titoli Twitter nelle contrattazioni che precedono l'apertura di Wall Street, arrivando a perdere il 20%. Due ore dopo Musk chiarisce: «resto impegnato all'acquisizione». La battaglia agli account spam-falsi è uno degli elementi centrali della riforma di Twitter che Musk vuole portare avanti: nell'annunciare l'operazione ha infatti chiarito di voler sconfiggere i bot spam, autenticare tutti gli esseri umani e rendere l'algoritmo open-source, oltre ovviamente a fare del social un bastione della libertà di parola allentando i controlli dei contenuti e riammettendo Donald Trump.
IL CAOS
Con il caos che regna e i dubbi che crescono, l'unica a brindare allo stop temporaneo è Tesla. I titoli del colosso delle auto elettriche hanno perso il 33% da quando Musk ha annunciato di voler acquistare Twitter ma lo stop ha fatto tirare un sospiro di sollievo, e spinto le azioni Tesla fino +7%. I titoli sono finiti sotto pressione per le vendite di Musk, costretto a cedere azioni per finanziare la sua quota dell'acquisizione. A innervosire gli investitori, alimentando lo scetticismo su Tesla, anche la possibilità che Musk 'distrattò da Twitter possa relegare in seconda posizione il colosso delle auto elettriche in un momento cruciale come quello attuale con le strozzature alle catene di approvvigionamento che rischiano di rallentare la produzione. In Twitter e in Tesla tutti restano così con il fiato sospeso in attesa della prossima mosse di Musk. O del suo prossimo cinguettio.