Nuove regole per la conservazione dei documenti per chi presenta il modello 730 precompilato, sul trattamento integrativo e per il nuovo bonus affitto per i giovani under 32. Sono le principali novità sulla dichiarazione dei redditi emerse dalle ultime circolari dell'Agenzia delle Entrate, pubblicate ieri, con le istruzioni per Caf e contribuenti.
Dallo scorso 11 maggio è possibile accettare, modificare ed eventualmente inviare il modello precompilato. Prima si manda, registrando tutte le spese, prima si ottengono gli eventuali conguagli. Si tratta della differenza tra quanto è dovuto al Fisco e quanto spetta.
La dichiarazione dei redditi 2023
Dalle spese sanitarie a quelle per le ristrutturazioni passando per le rette scolastiche e molti altri oneri che danno diritto a sconti fiscali: oltre un miliardo e 300 milioni i dati ricevuti a sistema per predisporre i modelli di quest’anno e semplificare l’adempimento per i cittadini. Da quest’anno, inoltre, è possibile affidare la propria dichiarazione a un familiare o una persona di fiducia con una semplice delega online o in videocall.
730 precompilato, le novità sui documenti
Le circolari n. 14/E e la 15/E pubblicate dall’Agenzia delle Entrate contengono tutte le istruzioni su detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta. L’appuntamento con la maxi circolare è annuale ed è frutto del lavoro dell'Agenzia, ma anche della Consulta nazionale dei Caf.
La prima novità di quest'anno è sul modello 730 e i relativi documenti, a partire dagli scontrini, che devono essere conservati per cinque anni, quindi fino al 31 dicembre 2028 per eventuali accertamenti, modifiche o contenziosi. Documenti che, però, non si ha l'obbligo di esibire se si accetta del tutto il modello precompilato. Caf e professionisti sono poi esonerati dal conservare i documenti di supporto per la fruizione di detrazioni e deduzioni comunicate da terzi.
Se la dichiarazione dei redditi viene modificata si devono conservare tutti i documenti, tranne quelli che riguardano le spese sanitarie.
Cosa cambia sul bonus affitto e l'ex bonus Renzi
Cambia poi il trattamento integrativo, l'ex bonus Renzi modificato dal governo Conte II prima e poi anche da quello guidato da Mario Draghi. I quasi 1.200 euro dal 1° gennaio 2022 dati in busta paga verranno riconosciuti a chi ha un reddito fino a 15mila euro. Chi è nella fascia 15mila-28mila, invece, per non vedersi i soldi sottratti dopo l'invio della dichiarazione dei redditi 2023 dovrà soddisfare questa condizione: la somma di alcune detrazioni deve superare il valore dell’imposta lorda.
Novità, infine, sulla detrazione dell’affitto per i giovani under 32, riconosciuta per i primi quattro anni dalla stipula del contratto. È pari al 20% del canone di locazione, fino a un massimo di 2mila euro e di valore non inferiore a 991,60 euro. Gli importi dovranno essere rapportati ai giorni nei quali l’immobile è stato adibito a residenza e la detrazione spetta se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro. Lo sconto, poi, vale anche per i contratti in essere al 31 dicembre 2021 sia per l'interno dell'immobile che per una sua parte.
Quando arrivano i rimborsi in busta paga: le date
I lavoratori dipendenti con un un sostituto d’imposta (cioè il datore di lavoro che trattiene una parte dello stipendio) ricevono i rimborsi nella busta paga che fa riferimento al mese dopo a quello dell'invio delle dichiarazioni dei redditi. Quindi se il modello 730 è stato presentato entro il 31 maggio, il rimborso arriva a luglio e così via fino alla scadenza del 2 ottobre (con i rimborsi che, in quel caso, arrivano a dicembre). Nei casi di giugno e luglio, poi, si può inviare la dichiarazione rispettivamente entro il 20 e il 15, per avere i rimborsi a luglio e settembre.
Anche per i pensionati i rimborsi, che vengono forniti direttamente negli assegni dall’Inps, arriveranno nel corso della seconda mensilità successiva all'invio. Discorso diverso, invece, per i contribuenti sprovvisti di un sostituto d’imposta. In questo caso i rimborsi verranno accreditati direttamente sul conto corrente del soggetto che ha presentato la dichiarazione dei redditi.
Il bonifico è effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, ma i tempi sono lunghi: per i rimborsi fino a 1.000 euro il pagamento arriverà a fine anno, se il rimborso è superiore a tale cifra, ma fino a 4.000 euro bisognerà aspettare anche marzo 2024.