Negozi chiusi la domenica, alt della Lega. Testo da rifare, parola di nuovo alle categorie

Giovedì 14 Febbraio 2019
Negozi chiusi di domenica, stop Lega: «Testo non blindato, ricominciamo»
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L'accordo tra M5s e Lega sulla necessità di tenere aperti gli esercizi di vicinato e i negozi nei centri storici era stato raggiunto da tempo. Ma la maggioranza ha deciso di aprire ancor di più le porte ad eventuali modifiche al ddl sulle chiusure domenicali, alla luce delle pressioni delle categorie, dei timori sulle ricadute economiche (soprattutto da parte del partito di via Bellerio) e sulla eventuale perdita di consenso che tali misure potrebbero provocare. Indietro però non si torna, hanno chiarito i due azionisti che hanno contratto il patto di governo. Il via libera è ad un nuovo ciclo di audizioni. Il provvedimento comunque dovrebbe essere approvato in Commissione tra 15 giorni ed approdare nell'Aula di Montecitorio agli inizi di marzo.

LA DEROGA
Il testo è destinato a cambiare ancora. Su spinta del Carroccio alle città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia) dovrebbe essere concessa la deroga. M5s intende mantenere ben piantati gli altri paletti ma la vera novità è che il numero delle aperture domenicali dovrebbe aumentare. I pentastellati su questo punto non chiudono. Al momento il tetto è fissato a 26 domeniche e otto festività. Queste ultime non si toccano mentre il numero delle domeniche potrebbe salire a 32-34. Un'altra svolta è legata al dialogo con il mondo dell'e-commerce. M5s e Lega nei giorni scorsi hanno incontrato la responsabile per l'Italia di Amazon che ha confermato la crescita esponenziale del commercio online a causa della chiusura delle attività commerciali sul territorio e ha ribadito che i grandi distributori non lavoreranno nelle domeniche stabilite. Amazon ai rappresentanti di M5s e Lega ha annunciato che nei prossimi mesi assumerà nel nostro Paese 10 mila lavoratori.

Ora la Commissione Attività produttive della Camera lavorerà di concerto con la Commissione Finanze per discutere di come intervenire sul fronte della fiscalità, visto che le piattaforme di vendita sul web hanno delle agevolazioni che svantaggiano le altre catene commerciali. La maggioranza poi segnalerà il problema all'esecutivo e metterà nero su bianco delle proposte che l'esecutivo dovrà portare al tavolo europeo.

I COMMENTI
Sul tema delle chiusure domenicali ieri è intervenuto nuovamente il cardinale Parolin: «Noi vogliamo salvaguardare il senso della domenica, ma soprattutto a favore delle persone e delle famiglie», ha spiegato. «Movimento 5 stelle e Lega andranno avanti per raggiungere l'obiettivo comune che si sono prefissati», sottolinea De Toma (M5s). «Avevamo sempre detto che questo testo non è la Bibbia.

Qualche giorno in più non cambia nulla», afferma il relatore leghista Dara. «Vogliamo un testo il più aperto possibile al confronto, che tenga conto anche delle richieste delle associazioni di categoria», ha spiegato il presidente della Commissione Attività produttive, Saltamartini. Protesta il leader di FI, Berlusconi: «Si rischia una contrazione dei posti di lavoro. L'economia si ridurrebbe, cosi' come i consumi».

 

Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 08:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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