I cavalli comunicano muovendo le orecchie. La ricerca inglese: «Ma usano anche gli occhi»

Venerdì 8 Agosto 2014 di Anna Guaita
I cavalli comunicano muovendo le orecchie. La ricerca inglese: «Ma usano anche gli occhi»
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NEW YORK – Come parlano fra loro i cavalli? Non è il nitrito il principale mezzo di comunicazione fra questi animali. Fra loro si capiscono in silenzio, usando le orecchie. Muovendole in un arco di 180 gradi, abbassandole, appiattendole, rizzandole, un cavallo comunica ai suoi simili quel che pensa e prova. Si fa anche aiutare dagli occhi, per quanto strano possa sembrare considerato che i cavalli hanno gli occhi ai lati della testa e quindi non possono lanciare sguardi diretti, come farebbe un cane o un gatto o un essere umano.



Ma uno studio condotto dall’Università del Sussex, in Gran Bretagna, e pubblicato sulla rivista Current Biology, prova per la prima volta in modo scientifico che questi animali usano orecchie e occhi in modo alquanto sofisticato e complesso per esprimere gioia, sorpresa, rabbia, paura, pazienza e serenità, e anche per dare suggerimenti ai propri simili.



Gli scienziati del Sussex lavorano da tempo con 72 esemplari di cavalli. Il saggio che hanno pubblicato descrive una particolare prova alla quale li hanno sottoposti. In una grande stalla vuota e asettica hanno messo lungo un muro due secchi pieni di mangiare. Nel mezzo fra i due secchi, attaccata al muro, la foto a dimensioni naturali di una testa equina. In alcune foto la testa indica chiaramente il secchio alla sua destra e in altre quello alla sua sinistra. In altre foto ha le orecchie o gli occhi coperte. I due ricercatori, le professoresse Jannifer Wayhan e Karen McComb, portano all’interno della stalla vari cavalli, uno per volta.



Ogni volta che il nuovo venuto vede la foto del compagno senza coperture, si dirige immancabilmente verso il secchio che la testa indica, evidentemente accettando il suggerimento che viene dal cavallo nella foto. Quando invece nella fotografia orecchie o occhi sono coperti, il nuovo venuto rimane interdetto, non sa che secchio scegliere e poi procede a caso, verso l’uno o l’altro, senza preferenze.



“Siamo un mondo antropocentrico – spiega la professoressa Wathan -, e non abbiamo mai pensato che queste orecchie così mobili avessero un ruolo fondamentale nella comunicazione animale”. E’ vero che probabilmente tanti proprietari di cavalli hanno già intuito da sè che il proprio animale usa le orecchie per reagire e comunicare, ma ora anche la scienza lo conferma. Non sarebbe certo la prima volta che gli scienziati ci rivelano qualcosa che intuitivamente avevamo già capito.



Quel che appare importante nello studio della University of Sussex è che anche gli occhi, pur nella loro posizione laterale, aiutano il cavallo a esprimere emozioni: l’insieme è una comunicazione intensa, ma silenziosa, a differenza di quella di altri animali che invece spesso ricorrono anche ai suoni (pensate alle fusa di un gatto o al ringhiare di un cane).

Le due ricercatrici hanno sottolineato che i cavalli sono capaci di avere fra di loro una ricca vita sociale e sanno allacciare anche forti legami con gli esseri umani: “Sono una specie da studiare – dice la professoressa McComb -, non solo perché ci aiutano a capire meglio come nascano e maturino le comunicazioni e i rapporti sociali, ma anche perché conoscendoli meglio potremo anche aiutarli meglio”.
Ultimo aggiornamento: 10:44

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