La vita scorre davanti agli occhi nel momento della morte? Cosa dice lo studio

Sabato 24 Febbraio 2024
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La vita potrebbe davvero scorrere davanti agli occhi nel momento della morte, questo quello che emerge da uno studio pubblicato sull'attività cerebrale di una persona morente. Gli scienziati stavano studiando le onde cerebrali di un paziente di 87 anni affetto da epilessia utilizzando un dispositivo di elettroencefalografia secondo quanto riportato nel loro articolo pubblicato su Frontiers in Aging Neuroscience.

Purtroppo però il paziente ha avuto un attacco di cuore ed è morto durante lo studio mentre era ancora collegato allo strumento. Questo ha offerto ai ricercatori un'opportunità unica di registrare 15 minuti di attività cerebrale di una persona morente. I ricercatori hanno scoperto che c'era un aumento delle onde cerebrali, note come oscillazioni gamma, che tipicamente si verificano durante il sogno e il recupero della memoria. Ecco perché gli scienziati hanno affermato che una persona morente potrebbe sperimentare visioni della propria vita che scorre davanti ai propri occhi.

Lo studio sul cervello di una persona morente

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, ovvero che il cervello si "spegne" o diventi meno attivo in punto di morte, la ricerca ha scoperto che alcune parti del cervello possono effettivamente diventare più attive, specialmente quelle legate alle onde gamma, che sono associate a sogno e memoria. Questo studio, il primo del suo genere sugli esseri umani in una situazione reale e non in un ambiente sperimentale, apre nuove strade per comprendere meglio questi misteriosi momenti della nostra esistenza. Le parole del Dr. Ajmal Zemmar dell'Università di Louisville, autore principale dello studio: «Generando oscillazioni coinvolte nel recupero della memoria, il cervello potrebbe riprodurre un ultimo richiamo di eventi importanti della vita proprio prima di morire, simili a quelli riportati nelle esperienze di pre-morte». Gli scienziati precisano però che questo studio ha esaminato un solo caso e il paziente analizzato aveva una storia di crisi epilettiche, eventi che potrebbero influenzare i risultati. Infine, se si prendono in esame le ricerche precedenti sull'attività cerebrale di ratti morenti, i dati mostrano un'attività gamma simile. Ciò potrebbe suggerire che si tratta di un fenomeno naturale che si verifica in numerose specie.

Zemmar ha aggiunto che, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, le intuizioni ottenute dal paziente possono effettivamente offrire un po' di speranza e chiusura alle famiglie che stanno affrontando la morte di un caro.

"Qualcosa che potremmo imparare da questa ricerca è: anche se i nostri cari hanno gli occhi chiusi e sono pronti a lasciarci per riposare, i loro cervelli potrebbero essere intenti a riprodurre alcuni dei momenti più belli che hanno vissuto nella loro vita," ha detto Zemmar.

Ultimo aggiornamento: 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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