Vittorio Sgarbi e quell'artista vicentino troppo ribelle per essere capito

Giovedì 1 Novembre 2018 di Vittorino Bernardi
Vittorio Sgarbi e quell'artista vicentino troppo ribelle per essere capito
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SCHIO - Il critico d’arte, politico e personaggio pubblico Vittorio Sgarbi ha presentato ieri nella sala consiliare di palazzo Garbin la mostra “Giovanni Demio e la Maniera Moderna. Tra Tiziano e Tintoretto”, alla presenza delle maggiori tv nazionali: Tg1, Tg2, Tg3, Canale 5, Rete 4 e La 7. Presenti anche vari sindaci della provincia, compreso Francesco Rucco di Vicenza, eletto poi in serata presidente della Provincia.

Inaugurata alle 15 di ieri la mostra a palazzo Fogazzaro di via Pasini che resterà aperta al pubblico fino al 31 marzo 2019, l'esposizione è stata voluta dall’amministrazione comunale per ricordare con una trentina di opere Giovanni Demio (Schio 1500/05 - 1570?), definito da Andrea Palladio “Uomo di bellissimo ingegno”,  uno dei pittori manieristi più quotati del Veneto, artista tra i più eccentrici e sfuggenti che si siano espressi in Italia nel XVI secolo.

Un artista che ha per  paladino Vittorio Sgarbi che con la mostra, da lui curata con la direzione artistica di Giovanni Lettini, Sara Pallavicini, Stefano Morelli e la ricerca scientifica di Pietro Di Natale, intende fare uscire Demio da quello che è considerato un ingiusto anonimato.

Il percorso espositivo dedicato a Giovanni Demio appare come un raffinato racconto sulla sua produzione, fatta di ricerca e contaminazioni provenienti da tutta l’arte italiana ed europea del ‘500, come ha affermato Sgarbi: «Demio non è un artista minore, è un ribelle fuori quota, incontrollabile, imprevedibile, pronto a contaminarsi con tutti i pittori più forti di vita. Eppure, alla fine, un formalista, sempre più lontano dal naturalismo padano e sempre più vicino a un delirio visionario alla El Greco». Sono presenti nella mostra opere di maestri del Cinquecento che influenzarono il percorso artistico di Demio: Moretto, Romanino, Lambert Sustris, Jacopo Bassano, Battista Franco, Schiavone, Tiziano, Tintoretto e Veronese. Nell’ultima sala del percorso espositivo i visitatori sono invitati a vivere un’esperienza di realtà virtuale grazie a Sparkling e Venetcom: un viaggio all’interno della chiesa di Santa Maria delle Grazie di Milano, dove la Cappella Sauli (con la pala d’altare e l’intera decorazione con gli affreschi e i bassorilievi) è stata dipinta da Giovanni Demio. La mostra a palazzo Fogazzaro è aperta il mercoledì, giovedì e venerdì (15.30-19), sabato, domenica e festività (10-13 e 15.30-19). Aperta anche martedì 1. gennaio (15.30-19).
 

 

Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 09:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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