Svaligia cassette di sicurezza in Svizzera: 61enne catturato in città

Martedì 31 Ottobre 2017 di Luca Pozza
I 10 mila euro trovati in tasca a Carbone
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VICENZA - E' ritenuto responsabile di un mega-furto in Svizzera l'uomo arrestato all'alba di domenica a Vicenza, dove ha trascorso la notte prima di mettersi in auto per fuggire probabilmente all'estero, in qualche Paese dell'Est Europa. Alla casa circondariale San Pio X è rinchiuso ora Angelo Carbone, 61 anni, originario della provincia di Benevento e residente a Como.
 

 


L'uomo lavorava da anni a Lugano, come dipendente dell'ufficio cambi "Free Money". Nel week-end, con tutta calma, ha svuotato completamente tre cassette di sicurezza portando via soldi, documenti e preziosi, ma anche altri oggetti o materiale di cui sono a conoscenza solo i proprietari. Aspetto curioso il fatto che nella sede della sua azienda c'erano 80 cassette di sicurezza ma lui, come evidenziano anche le immagini della videosorveglianza, ne ha aperte solo tre. Un colpo su commissione, sul quale sta indagando la Polizia elvetica anche per i trascorsi di Carbone, che risulta avere precedente penali: l'uomo nel 2004 fu condannato a 4 anni per associazione a delinquere legata al riciclaggio di denaro in quanto ritenuto il cassiere di un'organizzazione criminale della Puglia.

Dopo il "colpo" nella sua agenzia di Lugano, Carbone è fuggito in direzione del Nordest, fermandosi nella notte tra sabato e domenica a Vicenza, città nella quale aveva lavorato e vissuto, mantenendo dei contatti. Durante la fuga a tradirlo è stato uno dei quattro cellulari intestati a suo nome: gli investigatori lo hanno intercettato a Vicenza ed è iniziato una lunga ricerca della Squadra mobile, che ha individuato la sua Mercedes in zona ospedale. Qui, sotto la direzione degli ispettori Antonio Salomone e Antonello Bettini, è iniziato un'attesa di oltre nove ore, conclusa alle 7 di domenica quando l'uomo è sceso in strada e mentre saliva in auto è stato bloccato dagli agenti.

Durante la perquisizione è stato trovato in possesso di 10 mila euro in contanti (ma il sospetto è che ne abbia rubati molti di più), anche se l'arresto è scattato non per furto (commesso in un altro Stato) ma per possesso di oggetti atti ad offendere, in quanto nella sua Mercedes sono stati trovati un piede di porco, oltre ad un cacciavite e a uno scalpellino, usati per aprire le cassette di sicurezze. Portato in Questura è stato trattenuto, sinchè non è arrivato il decreto di custodia cautelare in carcere dalla Svizzera che ha portato al suo trasferimento in carcere. Ad interrogarlo saranno i giudici elvetici, attesi nei prossimi giorni in città.
 

Ultimo aggiornamento: 18:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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