VICENZA - La Fiera dell'oro a Vicenza non è ancora iniziata - aprirà i battenti domani, sabato 23 settembre, con taglio del nastro alle 11 - ma i malviventi si sono messi all'opera per derubare i campionari di preziosi. Nelle ultime 24 ore sono stati ben tre i colpi, di cui due ai danni di operatori stranieri, sui quali sta indagando la Polizia berica.
Il primo furto è avvenuto ieri mattina al parcheggio del Palakiss, quasi di fronte all'ingresso della Fiera, ai danni di un grossista spagnolo. Neanche il tempo di fare colazione che, in meno di mezzora, i ladri avevo già effettuato il colpo. Quando l'operatore iberico è tornato per recuperare l'auto non c'era segni di forzatura, ma mancava una borsa con oro lavorato, per un valore di circa 4 mila euro. Secondo una prima ricostruzione la tecnica usata potrebbe essere quella dello "jammer", un dispositivo che emette una frequenza che blocca il segnale di chiusura dell'auto. Appostati a metri di distanza i malviventi potrebbero averlo azionato senza che il malcapitato si accorgesse che le portiere erano rimaste aperte.
Stessa tecnica usata nella tarda serata di ieri a Monte Berico, in piazzale della Vittoria. Un altro grossista straniero aveva comprato, sempre al Palakiss, 1.500 euro di materiale prezioso e poi era andato a mangiare in un ristorante situato vicino al santuario. All'uscita, nessun segno di effrazione, ma campionario sparito dal baule. Tecnica più tradizionale, ossia quella del vetro rotto, per il terzo colpo alla vigilia della rassegna orafa, che ha portato al furto di due trolley, contenenti un campionario in argento, per un valore di diverse migliaia di euro: vittima il titolare di una ditta orafa di Genova che ieri pomeriggio aveva parcheggiato all'esterno dell'Alfa Hotel, pure situato dietro la Fiera.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il primo furto è avvenuto ieri mattina al parcheggio del Palakiss, quasi di fronte all'ingresso della Fiera, ai danni di un grossista spagnolo. Neanche il tempo di fare colazione che, in meno di mezzora, i ladri avevo già effettuato il colpo. Quando l'operatore iberico è tornato per recuperare l'auto non c'era segni di forzatura, ma mancava una borsa con oro lavorato, per un valore di circa 4 mila euro. Secondo una prima ricostruzione la tecnica usata potrebbe essere quella dello "jammer", un dispositivo che emette una frequenza che blocca il segnale di chiusura dell'auto. Appostati a metri di distanza i malviventi potrebbero averlo azionato senza che il malcapitato si accorgesse che le portiere erano rimaste aperte.
Stessa tecnica usata nella tarda serata di ieri a Monte Berico, in piazzale della Vittoria. Un altro grossista straniero aveva comprato, sempre al Palakiss, 1.500 euro di materiale prezioso e poi era andato a mangiare in un ristorante situato vicino al santuario. All'uscita, nessun segno di effrazione, ma campionario sparito dal baule. Tecnica più tradizionale, ossia quella del vetro rotto, per il terzo colpo alla vigilia della rassegna orafa, che ha portato al furto di due trolley, contenenti un campionario in argento, per un valore di diverse migliaia di euro: vittima il titolare di una ditta orafa di Genova che ieri pomeriggio aveva parcheggiato all'esterno dell'Alfa Hotel, pure situato dietro la Fiera.
