VICENZA - Un 49enne vicentino è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia, nei confronti della moglie 45enne, ma al momento è stato deciso che in mancanza della "flagranza del reato" è toccato alla donna, assieme ai due figli piccoli, lasciare la casa dove vivono a Vicenza, nonostante l'alloggio sia di sua proprietà. La soluzione potrebbe essere solo temporanea, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, ma intanto la signora (che ha avuto i due figli da un precedente matrimonio) è ora costretta a vivere in una comunità protetta per motivi di sicurezza con i bambini, entrambi frequentanti le scuole elementari.
Il problema è venuto alla luce quando la donna, vicentina come il marito, stanca di subire minacce e violenze, da parte del consorte si è presentata in Questura per denunciare il fatto. Agli agenti ha raccontato che tra i motivi di preoccupazione c'era anche quello che la coppia (entrambi sono in possesso di regolare porto d'armi) hanno in dotazione numerose armi, perfettamente funzionanti e professionali, da lei ereditate negli anni scorsi anni. In realtà quello che è stato trovato a casa dalla Polizia nell'abitazione è quasi un arsenale, formato da sette pistole e tre fucili, tra cui una calibro 38, una calibro 765, una 357 magnum semiautomatica, un calibro 9×21, un 762 e un winchester 308.
Tutte le armi sono state sequestrate (in realtà si tratta di un "ritiro cautelare") in quanto ritenute potenzialmente pericolose nella disponibilità di un uomo denunciato dalla convivente per maltrattamenti in famiglia. Secondo quanto riporta la denuncia presentata l’uomo avrebbe addirittura detto alla moglie «non ho bisogno delle armi per ucciderti».
