VICENZA - «Le analisi non hanno dimostrato significative differenze rispetto ai valori medi regionali». Nei 21 comuni veneti, di cui 7 vicentini, inquinati dalle sostanze perfluoroalchiliche - i cosiddetti pfas - non c'è stata maggior incidenza di tumori maligni. A dirlo è la Regione che ha reso notI i dati relativi ai casi di cancro diagnosticati nel 2013 nei 126mila residenti delle aree interessate. Nel dettaglio, negli uomini il tasso di incidenza è risultato di 447 per 100mila - in Veneto la media è di 497 per 100mila - mentre nelle donne è stato di 339 per 100mila, contro un tasso regionale di 366 per 100mila. In provincia di Vicenza sono stati messi sotto la lente d'ingrandimento Alonte, Brendola, Lonigo, Sarego, Asigliano, Noventa Vicentina e Poiana Maggiore. «Proseguiremo nel monitoraggio della popolazione esposta a pfas e allargheremo lo spettro del territorio censito dal registro tumori», ha annunciato Massimo Rugge dell'università di Padova.
Tutto bene, dunque? Macché. Le polemiche sono dietro l'angolo. Valentina Dovigo, consigliera comunale nel capoluogo per Sel e lista civica ricorda che una decina di giorni fa, in seguito alle analisi eseguite su due pozzi privati a nord-ovest Vicenza, sono stati riscontrati livelli di pfas superiori a quelli consentiti. «L'inquinamento si sta muovendo e la contaminazione delle acque profonde e superficiali non è ancora conclusa», spiega. E la sua collega di sala Bernarda Liliana Zaltron, consigliera dei 5 Stelle, fa un passo indietro e rispolvera un documento del 2015 della Regione, in cui risulta che nel 2013 a Vicenza «tutti i tipi di sostanze perfluoroalchiliche erano presenti nelle acque potabili in rete». «Sono dati corretti? - chiede -. Che precauzioni sono state prese?».
Il problema è all'attenzione del governo, rammenta l'onorevole vicentino Filippo Crimì (Pd). «Per gli interventi ambientali sul bacino Fratta-Gorzone sono previsti ulteriori fondi - sottolinea - Si parla di 80 milioni». E aggiunge: «Dopo il riconoscimento dei limiti di legge nazionali per la concentrazione di pfas nelle acque di scarico, il governo ha ribadito il suo impegno, portando a quasi 100 milioni l'intervento sul bacino in questione e sull'inquinamento nelle acque sotterranee della provincia di Vicenza».
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