Oncologia nella bufera, marette e sanzioni. La soluzione: assunzioni

Mercoledì 28 Dicembre 2016 di Claudio Strati
Il sit in dei medici al San Bortolo a sostegno della collega Marcella Gulisano

VICENZA - E' stata un po' la storia dell'anno per la sanità vicentina. Una bufera risoltasi in un bicchier d'acqua. Almeno col senno di poi: si urlò allo scandalo ma le vicende dei mesi successivi hanno confermato che le carenze derivavano dagli organici diventati troppo scarni. Iniziò tutto durante un programma di TvA con ospite il governatore Luca Zaia. Una teleutente telefonò per protestare per la sospensione di alcune visite di controllo post operatorie dei pazienti operati e considerati  non a rischio per una situazione di malattia oncologica non attiva. Scelta presa dalla dottoressa Marcella Gulisano (rimasta a fare la facente funzione di primario visto che per lunghi tempi il ruolo non era stato ricoperto) dopo aver avvertito i superiori, ai tempi il direttore generale Ermanno Angonese e il direttore sanitario Ennio Cardone.
 

 

Partì subito la caccia al colpevole della situazione, mentre la parte sindacale spiegava che Oncologia era allo stremo: senza primario effettivo, senza due medici andati altrove o in aspettativa e un terzo finito in part time. «Siamo l'ospedale hub della provincia, e abbiamo otto medici contro i dodici o tredici di sei anni fa» spiegavano i sindacati medici. E il personale sanitario dimostrò di capire bene la situazione: quando la Gulisano venne convocata nella commissione disciplinare, si presentarono nell'atrio dell'ospedale centinaia di camici bianchi. Un sit in in tutta regola a sostegno della collega. Per la quale peraltro scesero in campo anche altri personaggi, tra i quali il sindaco e presidente della Provincia Achille Variati, che sottolineò che c'era bisogno di aumentare gli organici dei medici oncologi.

La sanzione però andò avanti. Spostamento di alcuni apicali, tre giorni di sospensione per Marcella Gulisano, altrettanti all'ex direttore medico e una multarella all'ex direttore sanitario. Mano non pesante, ma giustizia era fatta. Però, pochi mesi dopo, in agosto, ecco il concorso. Per trovare un nuovo primario, ruolo vacante dal 2010, più o meno sei anni e più. E il nuovo primario ha preso servizio in novembre: è Giuseppe Aprile, 44 anni, proveniente da Udine. Ma c'è stata poi anche l'assunzione di un nuovo medico in Oncologia. E a quanto si sa, dovrebbe arrivare un altro medico a febbraio. Cioè siamo tornati a una decina e più di sanitari all'opera. E nel frattempo sono state ripristinate anche le visite di routine post operatorie (per i pazienti a rischio recidiva peraltro non sono mai state interrotte). Insomma una storia a lieto fine, ma dopo le necessarie prese d'atto.

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