All'oasi è tornato il raro mignattaio:
e si polemizza sullo stato della falda

Martedì 31 Maggio 2016 di Roberto Cervellin
Nella foto di Enea Dal Forno, un esemplare di mignattaio, tornato a nidificare a Casale

VICENZA - Sorge su una vecchia cava d'argilla, tanto che in passato si era temuto per il possibile inquinamento legato alla presenza nel sottosuolo di materiali di riporto. Ma Antonio Dalla Pozza, assessore alla progettazione e sostenibilità urbana, taglia corto: «E' tutto a posto. Dalle indagini dell'Arpav e dell'Ulss non appare alcuna contaminazione della falda». Pronta la replica della consigliera dei 5 Stelle Liliana Zaltron: «Quali sono state le analisi eseguite? I sacchi hanno rilasciato alle falde il loro contenuto mortale? Vogliamo conoscere i dati».

Compie 18 anni l'oasi di Casale. Un evento che l'amministrazione, proprietaria del sito, e i gestori del Wwf hanno festeggiato simbolicamente in occasione della giornata delle oasi. Per un giorno molti vicentini sono andati alla scoperta dei 24 ettari di area che sorge a Vienza est, in via Zamenhof. Canneti, stagni, zone umide, vegetazione, boschetti di salici, prati, siepi campestri. E poi uccelli acquatici, rane, pesci, tartarughe. Molti gli esemplari monitorati e fotografati dai responsabili del Wwf. Ma forse pochi visitatori hanno potuto vedere il mignattaio, specie rara di volatile simile all'ibis, che pare essersi affezionato alla zona.

Rifugio di uccelli e non solo

 

Oltre a flora e fauna, gli ospiti hanno avuto modo di vedere gli ultimi lavori di riqualificazione della struttura, dotata di un centro per le conferenze, punti di sosta e ricreazione, capanni di osservazione, stazione per l'inanellamento dell'avifauna, una torretta di avvistamento e pennelli didattici.

«Dalla nascita, nel 1998, l'oasi si è trasformata - ricorda Carmelo Motta presidente di Wwf  Vicenza-Padova e dell'oasi di Casale Alberto Carta -. E' diventata rigogliosa e sempre più frequentata da animali selvatici. Lo spettacolo offerto dalla garzaia, dalle centinaia di uccelli quali garzette, guardabuoi, nitticore, marangoni intenti a nutrire i pulcini è impagabile. Da qualche settimana si segnala la nidificazione del mignattaio, un ciconiforme raro classificato in pericolo dall'Unione mondiale per la conservazione della natura».
Motta ricorda il contributo dei volontari: «Sono impegnati sia sotto l'aspetto conservazionistico che sotto quello fruitivo, ad esempio realizzando mascherature protettive, il nuovo capanno di osservazione o l'acquaterrario nel centro visite».

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