PopVicenza, stravincono i “sì”
Via libera a Spa, aumento e Borsa

Sabato 5 Marzo 2016 di Luca Pozza
PopVicenza, stravincono i “sì” Via libera a Spa, aumento e Borsa
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GAMBELLARA - È iniziato all'alba  il giorno più lungo per la Banca Popolare di Vicenza, la cui assemblea, convocata con inizio alle 9, negli stabilimenti dell'industria Perlini a Gambellara, ha deciso di diventare società per azioni ed entrare in Borsa come richiesto dalla Bce scongiurando il  commissariamento.
 


Alto l'impegno sotto il profilo della sicurezza, garantita da oltre un centinaio di militari (una cinquantina tra agenti e carabinieri dei comandi e delle stazioni vicentine e altri 60 dal Battaglione di Mestre e dal reparto Mobile di Padova) ma anche molti in borghese. Non mancano i cani poliziotto e gli artificieri, mentre all'ingresso ci sono i metal detector. Almeno 4-5 le richieste ufficiali di associazioni e gruppi politici, per protestare ed esporre cartelli, tutte previste all'esterno della "Perlini".

Inizia l'assemblea
All'assemblea che ha preso il via alle 9.15, in leggerissimo ritardo rispetto ai programmi, è stato fornito il primo dato di aderenti: ad annunciarlo il presidente della Banca Popolare di Vicenza, Stefano Dolcetta, che ha detto che alle 9.03 si erano accreditati 2.860 soci, 72 rappresentanti e 2.516 per delega, per un totale di 5.448 soci. Tuttavia c'è da registrare che stanno continuando gli arrivi, con i bus-navetta, in arrivo dai quattro parcheggi, che arrivano pieni. 

Sono solo 5 su 18 i consiglieri di amministrazione della Popolare di Vicenza presenti all'assemblea. Oltre al presidente Stefano Dolcetta e all'amministratore delegato, Francesco Iorio, sono presenti Paolo Angius, Giorgio Colutta e Alessandro Pansa. Gran parte del consiglio, in carica sotto la gestione dell'ex presidente Gianni Zonin, ha dunque preferito disertare l'assemblea, che si preannuncia molto tesa per le perdite che i soci dovranno affrontare con l'aumento di capitale e la quotazione in Borsa. Partecipa all'assemblea anche il giurista Piergaetano Marchetti, consulente della banca, che - ha detto il presidente Stefano Dolcetta - «ci ha accompagnati in questo percorso».

Stefano Dolcetta, presidente Bpvi
«Richiamo l'attenzione di tutti sul fatto che le scelte impegnano una nostra responsabilità non solo morale» ma anche «con ricadute giuridiche» che potrebbero avere «gravi e irreparabili conseguenze per la banca» e «ci porterebbero sul piano inclinato che può portare non solo alla perdita totale di valore delle azioni» ma avere effetti «anche dei titoli di debito» come accaduto ad altri istituti.

Francesco Iorio, Ad di Bpvi
«Votare no» alle delibere dell'assemblea «significherebbe davvero regalare la banca e avremo un valore di realizzo pari a zero e che potrebbe non limitarsi al solo valore delle nostre azioni». «Siamo una banca importante, la decima banca italiana - ha aggiunto - non ho mai avuto il dubbio che la banca possa essere rilanciata e ripartire, ci siamo e ci saremo ancora per 150 anni
». L'intervento è stato seguito da applausi e fischi.

Ordine pubblico all'esterno, tutto regolare

Secondo quanto è stato possibile accertare all'esterno dei padiglioni non si è registrato nessun problema di ordine pubblico, anche complice la pioggia battente. Esponenti e rappresentanti di associazioni hanno esposto qualche cartellone e manifesto di protesta, una parte dei quali sono stati consegnati spontaneamente agli addetti all'organizzazione e alle forze dell'ordine, visto il divieto di esporli all'interno della sala. La Polizia afferma di non aver effettuato sequestri di striscioni e cartelli, trattandosi di «un evento in un'area privata, non di una manifestazione pubblica».

Circa 200 interventi, ridotto il tempo da 3 a 2 minuti
Sono 123 i soci della Bnca Popolare di Vicenza che si sono registrati e saliranno sul palco a parlare, ma alla fine si preannuncia che gli interventi saranno circa 200. Un numero altissimo, che rischia che l'assemblea possa proseguire sino a sera: per questo motivo, il tempo dell’intervento, inizialmente previsto in 3 minuti per ogni socio, è stato tagliato a 2', proprio per velocizzare i tempi. A dare l'annuncio il presidente Dolcetta. Gli interventi dei soci sono iniziati attorno alle 10.30.

Il pensionato in lacrime: spariti i risparmi di una vita
«Nel 2012 mi hanno fatto investire soldi per comprare azioni. Ho detto "guardate che se capita male quei soldi li voglio subito". Mi hanno detto "non ci sono problemi li avrà in cinque giorni". Nel 2013 ho fatto anche l'aumento di capitale perché erano messi male e adesso in poche parole ci hanno rubato tutti i nostri piccoli risparmi che avevamo in famiglia». Si è commosso concludendo il suo intervento all'assemblea della Popolare di Vicenza, Lino Lorenzato, un pensionato che ha perso i suoi risparmi sottoscrivendo le azioni della Popolare di Vicenza, vendute a 62,5 euro e che, sulla base del valore di recesso, valgono 6,3 euro.

La rabbia dei soci: «Zonin e la vecchia gestione devono pagare»​
Sono diversi i soci intervenuti all'assemblea della Banca Popolare di Vicenza che chiedono che l'ex presidente Gianni Zonin e i rappresentanti della vecchia gestione paghino per lo stato di dissesto in cui l'istituto si trova e che costerà forti perdite agli azionisti. «Per gli scafisti nessuna pietà se ne vada il consiglio di amministrazione e si avviino le azioni di responsabilità» ha detto Giuliano Xausa, segretario della Fabi e dipendente della banca. «Vorrei votare sì ma prima di dire sì ho diritto di sapere di chi sono le responsabilità di questo disastro. Voglio, desidero che chi ha sbagliato paghi anche con il suo patrimonio personale» ha aggiunto un altro socio. «Spero che la magistratura dia una condanna esemplare a Zonin e Sorato e a tutta la cricca dirigenziale intoccabile» ha detto Annalisa Toniolo. «Quando va in consiglio di amministrazione non le viene da vomitare, dottor Iorio?» la pesante affermazione di Alberto Artoni, facendo riferimento al fatto che in consiglio siedono ancora 12 consiglieri espressione della vecchia gestione.

Le presenze: con le deleghe al voto 11.292 soci
Poco prima delle 13 sono stati aggiornati i dati delle presenze ufficiali dei soci all'assemblea della Popolare di Vicenza, che risultano essere, comprese le deleghe, 11.292.
Nello specifico i presenti di persona sono diventati 5.810, i rappresentanti legali 211 mentre i presenti in delega risultano essere 5.271.


Il consigliere delegato della Popolare di Vicenza, Francesco Iorio, assicura i soci sul fatto che chi ha portato la banca sull'orlo del dissesto pagherà. «I colpevoli vanno puniti, sono il primo a sostenerlo» ha detto ai soci inviperiti. «Dobbiamo fare le cose per bene, con calma e in stretta collaborazione con la magistratura che sta facendo un ottimo lavoro». «Per quanto riguarda il rinnovamento manageriale», di stretta competenza del consigliere delegato, «ho a riporto 13 manager: 11 sono nuovi, tutti i manager verso cui sono state individuate delle responsabilità oggettive sono stati licenziati senza prendere un euro» ha detto Iorio. «Da quando ho preso la responsabilità della banca - ha spiegato Iorio - non c'è stato un momento in cui la collaborazione con la magistratura non sia stata fattiva e duratura e non limitata un esposto di 9 pagine pubblicato su un giornale per una fuga di notizie». «Il tempo - ha proseguito - sarà galantuomo, non bisogna avere fretta di fare le cose ma la pazienza di farle bene».

Nel primo pomeriggio è arrivata l'ora del voto
Dopo le risposte del consigliere delegato Francesco si procede ora con le votazioni, per alzata di mano. I soci hanno detto espresso, a grande maggioranza, un primo sì, quello della trasformazione in Spa. I votanti sono stati (ultimo dato ufficiale, ulteriormente aggiornato) 11.353 di cui 5.746 presenti, 5.397 per delega e 310 rappresentanti legali. Dopo la comunicazione dell'esito della prima votazione l'assemblea si procederà ora con il voto degli altri tre sull'aumento di capitale, la quotazione in borsa e la proroga dell'attuale Cda fino agli adempimenti di cui al punto precedente. Alla prima votazione i favorevoli sono stati 9.304 (pari al 81,95%), i contrari 1.933 (17,03%) e gli astenuti 115 (1,02%). Ora gli azionisti dovranno votare per l’aumento di capitale e la quotazione in Borsa, questa volta con un quorum deliberativo della maggioranza assoluta e non più con la maggioranza rafforzata dei due terzi.
 

"Via libera" anche ad aumento di capitale e quotazione in Borsa
Attorno alle 16.15 l’assemblea dei soci della Banca Popolare di Vicenza ha approvato anche il sì all’aumento di capitale e alla quotazione in Borsa. A favore del primo punto si è espresso l’87,15% dei votanti, contro il 12,28% mentre lo 0,6% si è astenuto. Risultati quasi analoghi per la quotazione a Piazza Affari: 87,19% i sì, 12,28% i no e lo 0,52% gli astenuti. «È stata un’assemblea lunga e faticosa ma il risultato raggiunto rappresenta un passaggio storico per questa banca», le parole del presidente Stefano Dolcetta alla chiusura dei lavori. Attorno alle 16.40 l'assemblea è stata sciolta.

Ordine pubblico, tutto regolare: nessun intervento di poliziotti e carabinieri
E' positivo il bilancio finale dell'ordine pubblico, garantito da un centinaio di unità, tra poliziotti e carabinieri, che hanno presidiato per tutta la giornata l'area che ha ospitato l'assemblea. Durante l'intera giornata non è stato necessario nessun intervento, nè è stato necessario procedere ad accertamenti ed identificazioni di coloro che con cartelli e striscioni hanno espresso il loro disappunto per il crollo del prezzo delle azioni: l'assemblea odierna non avrà dunque nessun seguito di polizia giudiziaria. A scopo precauzionale per tutta la giornata una pattuglia dei carabinieri ha stazionato davanti all'azienda agricola di proprietà dell'ex presidente Gianni Zonin nella zona collinare di Gambellara, dove però non si avvicinata alcuna persona.

Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA