Parco ex Dal Molin pieno di neve. Il futuro? Dibattito aperto.
Tra le idee, centro protezione civile

Mercoledì 18 Gennaio 2017 di Roberto Cervellin
Il parco dell'ex Dal Molin avrà una superficie di 650mila metri quadrati

VICENZA - «Allestiamo un centro di emergenza per la protezione civile». «Si realizzino spettacoli e parcheggi». Oltre 600mila metri quadrati da reinventare. Si apre il dibattito sul futuro del parco dell'ex Dal Molin. In attesa dell'inaugurazione, c'è già chi lo ha calpestato. E' successo in questi giorni nell'ambito del ciclo di incontri e sopralluoghi curati dal comune per far conoscere quello che diventerà il polmone verde più grande del Triveneto. 
Sommersa dalla neve, oggi l'area appare più come una valle adatta allo sci di fondo o alle ciaspole. Conclusa la bonifica bellica - in 3 anni recuperate 600 bombe - è scattata la corsa contro il tempo per valorizzarla. Sul piatto 7 milioni di euro stanziati dallo Stato nell'ambito della partita per le compensazioni legate alla caserma “Del Din”, ma anche tante idee che la Pan associati di Milano, società che si è aggiudicata il bando per 250 mila euro, dovrà tradurre in opere.
 

 

«Sarà un luogo di tutti e per tutti», promette il sindaco Achille Variati. «La gestione sarà collettiva», sottolinea Antonio Dalla Pozza, assessore alla progettazione e sostenibilità urbana. Partita una campagna di comunicazione destinata a far conosce il luogo. «Sono previsti un atlante fotografico e una campagna che si svilupperà attraverso diversi strumenti, compresi i social network», spiega ancora il sindaco.

Nel frattempo c'è chi avanza qualche proposta di recupero, come il consigliere comunale Claudio Cicero, per il quale all'ex Dal Molin  - battezzato parco della pace - potrebbe trovare posto il quartier generale della protezione civile. «Penso a un campo di soccorso con moduli prefabbricati - ammette - Con poca spesa, si doterebbe Vicenza di una piattaforma strategica pronta all'uso». Confcommercio punta su attività ludico-sportive, eventi e spettacoli: «Ma strada Sant'Antonino non è adatta a sopportare il peso del traffico. Bisogna favorire l'accesso da ovest, cioè da viale Ferrarin, con un parcheggio da via Albricci e via Dal Molin, accessibile da via Diaz». La biblioteca la Vigna parla di “nuovo principio di orientamento nel territorio” e di “un migliore equilibrio fra il centro storico e l'attuale  inerzia periferica”.

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