VICENZA - E' cresciuta appena dello 0,1%, ma ha fatto tornare il sorriso ad aziende locali e lavoratori. Dopo otto anni di dati con il segno meno, l'occupazione nelle imprese artigiane è tornata a salire. La conferma arriva da una ricerca sul trend del 2015 condotta dall'ufficio studi di Confartigianato Vicenza su un campione di 2.200 aziende.
L'occupazione è aumentata a macchia di leopardo. Per esempio nelle aree di Bassano-Marostica, Vicenza e Thiene si è registrata una contrazione rispettivamente dell'1,3%, dello 0,6% e dello 0,4%, mentre nelle zone dell'Agno-Chiampo e del Basso Vicentino le assuzioni sono salite dello 0,9%. Meglio di tutte ha fatto l'area di Schio con un più 1,8%.
Nessuna svolta, dunque. La crisi non è passata, ma gli artigiani registrano qualche segnale incoraggiante. «A spiegare l'inversione di rotta concorrono diversi fattori - conferma Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza - Innanzitutto la ripresa dell'economia specie in alcuni settori, come la metalmeccanica. Il Jobs act ha avuto effetti positivi con l'introduzione di alcune semplificazioni sulla disciplina dei contratti di lavoro ma soprattutto con il contratto a tutele crescenti. Una spinta verso le assunzioni a tempo indeterminato è venuta dall'esonero contributivo introdotto dalla legge di stabilità».
Nel dettaglio, i settori che hanno rialzato la testa sono quelli della mobilità, della comunicazione e della moda. Critica, invece, la situazione nei comparti del legno e dell'arredo - tipici del Bassanese - della casa, degli alimentari e del benessere. A essere assunti sono stati soprattutto uomini italiani. Tra le figure professionali sono aumentati impiegati (4,3%) e operai (0,3%). "I numeri evidenziano la difficoltà di reperire professionalità tradizionalmente femminili come sarte, decoratrici e ceramiste - commenta Sandro Venzo, componente di giunta di Confartigianato con delega al lavoro e alla formazione -.
Cresce l'occupazione, ma assunzioni
al minimo: cercansi sarte e ceramiste
Schio traina l'artigianato: +1,8%
Giovedì 25 Febbraio 2016
di Roberto Cervellin
La crisi ha colpito in particolare i settori in cui gli stranieri sono maggiormente presenti, come l'edilizia".