«Le aziende costrette a implorare
i licenziati: fate la procedura online»

Giovedì 14 Gennaio 2016 di Claudio Strati
Sandro Venzo, bassanese, responsabile lavoro della Confartigianato vicentina
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VICENZA - Licenziare, un'odissea nel web. Con le aziende costrette perfino a rincorrere i lavoratori "dismessi", anche volontariamente, per far loro compilare la pratica online. A mettere l'accento sull'assurdità burocratica è Sandro Venzo, imprenditore bassanese, delegato per le politiche del lavoro e della formazione di Confartigianato Vicenza. Nelle pieghe del Jobs Act  ci sono nuove disposizioni, operative dal 12 marzo prossimo: «Si rimane a dir poco allibiti nel constatare che un lavoratore, qualora decida volontariamente di dimettersi o concordi con il datore di lavoro una risoluzione consensuale, dovrà seguire un percorso a ostacoli» spiega Venzo.

Il lavoratore dovrà richiedere, se già non ce l'ha, il codice Pin all’Inps; registrarsi sul sito “cliclavoro.gov.it”, ottenere username e password, poi accedere al portale e compilare un modulo telematico e quindi trasmetterlo al datore di lavoro e alla Direzione territoriale del Lavoro. La procedura andrà seguita anche se il lavoratore dovesse decidere, entro i sette giorni successivi, di revocare le proprie dimissioni.

Ma se l'ormai ex dipendente decide di non gestire da sè la procedura, ritenendola troppo complessa? Dovrà rivolgersi a soggetti abilitati, finendo per chiedere consulenza anche al proprio datore di lavoro per districarsi in tale matassa. «Manca il buonsenso - dice Sandro Venzo -. Già la legge Fornero aveva previsto una nuova procedura, ma con modalità sicuramente meno complicate. E se il lavoratore, presentata la lettera di dimissioni, per noncuranza non avesse provveduto alla loro convalida, erano comunque efficaci».

Adesso invece si rischia di arrivare a particolari perfino comici: «Ora esiste solo la procedura on line e ci chiediamo cosa succederà nei casi in cui i lavoratori, soprattutto quelli extracomunitari che magari tornano nei Paesi d’origine, si limiteranno a presentare una semplice lettera di dimissioni, senza seguire il percorso telematico: le aziende saranno costrette, quasi implorandolo, a invitarli ad attivare la procedura on line per dare efficacia alla propria volontà di dimettersi. Siamo al paradosso: con la scusa di combattere il cosiddetto fenomeno delle "dimissioni in bianco", che peraltro ormai da tempo risulta del tutto trascurabile se non impossibile da attuare, si è messo in piedi un congegno assurdo che costringerà le aziende a rincorrere i lavoratori che hanno deciso di andarsene, magari comunicandolo lo stesso giorno in cui se ne vanno, in barba alla procedura prevista».
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