Dopo le aste deserte la Decima
va in affitto ai privati, non all'Ulss 4

Mercoledì 3 Agosto 2016 di Roberto Cervellin
La Decima, azienda agricola della Provincia, sarà gestita da privati

MONTECCHIO PRECALCINO - Non ci sarà alcun servizio di pet terapy e nemmeno un centro per la prevenzione di malattie cardiovascolari e diabete. La Decima non diventerà il braccio operativo dell'Ulss 4 dell'Ovest Vicentino. Impegni e offerta di acquisto dell'azienda agricola di Montecchio Precalcino non rispettavano i parametri contenuti nel bando, nonostante la Regione avesse tifato per l'operazione proponendo di sostenere le attività dell'Ulss 4 fino al 2018 con un contributo di 200 mila euro all'anno «sulla base dell'effettiva disponibilità dei fondi».

Una cosa è certa. La struttura della Provincia, diventata un pozzo senza fondo per le casse di palazzo Nievo, cambierà gestore. Finirà nelle mani della società Bernardi di Castel d'Aiano, provincia di Bologna, l'unica che aveva risposto all'asta di affitto dei terreni. 
 

 

In contrà Gazzolle tirano un sospiro di sollievo. Dopo due aste da un milione di euro andate deserte e lo spettro di dover mantenere chissà ancora per quanto un complesso non più redditizio a causa dei tagli e della carenza di personale, l'amministrazione guidata da Achille Variati può finalmente brindare. Fra un mese potrebbe essere firmato il contratto, che prevede un affitto di terreni e fabbricati per 14 anni per 125 mila euro annui. Somma a cui va aggiunta la vendita delle attrezzature, avvenuta per 166 mila euro. «Non abbiamo più competenza in materia di agricoltura e avevamo necessità di valorizzare l'edificio - spiega Mauro Beraldin, consigliere provinciale con delega al patrimonio - Non potevamo perdere altro tempo perché non si tratta semplicemente di un immobile, ma di una struttura viva, con campi che vanno coltivati».

L'Ulss 4 aveva manifestato interesse per la Decima, ma le condizioni dell'unità socio-sanitaria non sono state considerate soddisfacenti, nonostante la Provincia avesse dato alla dirigenza un mese di tempo per presentare l'offerta. «Il supplemento istruttorio - conclude Beraldin - non era rispettoso del bando né sotto l'aspetto temporale né sotto il profilo economico».

Nel frattempo nel bilancio di previsione 2016 la Provincia ha denunciato un disavanzo di oltre 13 milioni di euro - provocato in gran parte dai tagli statali - che verrà ripianato grazie alle eccedenze di amministrazione. «Solo così eviteremo il default - fa sapere il presidente Achille Variati - Il prossimo anno, se lo Stato confermasse la sua linea, dovremmo aggiungere altri 12 milioni di euro e a quel punto non ce la faremmo più». Tra gli investimenti, da segnalare i 250 mila euro per la frana di Arcugnano, i 600 mila per l'ampliamento dell'istituto Montagna, i 400 mila per il Da Schio e i 2,3 milioni per la manutenzione delle strade.

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