Autodifesa, proposta di legge Berlato
«Anche fuori di case, negozi e studi»

Giovedì 29 Ottobre 2015
SergioBerlato, consigliere reginale di Fdi
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VENEZIA - Il tema della legittima difesa è in questi tempi quanto mai attuale e centro di dibattiti politici e mediatici. Al fine di modificare l'art.52 del Codice Penale (che recita: "Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa") il consigliere regionale Sergio Berlato (Fratelli d'Italia An Mcr) ha depositato a Palazzo Ferro Fini un progetto di legge statale.



La proposta di Berlato si compone di due articoli che introducono modifiche al comma 3 dell. art. 52, proponendo una più marcata e qualificabile autotutela, delineando un nuovo perimetro di discrezionalità al potere giudiziario. In pratica all'art.1 propone una definizione perimetrale più ampia per i luoghi (abitazioni, negozi, uffici, studi) dove l'offesa risulta in atto, "ovvero nelle immediate adiacenze dei luoghi indicati nel presente articolo se risulta chiara e sia in atto l'intenzione di introdursi violentemente negli stessi o di volersene allontanare senza desistere dall'offesa". Nell'art. 2 invece - precisa il consigliere Berlato - si stabilisce "che ove il pericolo di aggressione a persone o beni avvenga da parte di chi si introduce illegalmente in ore notturne, in una abitazione (o negli altri luoghi previsti dalla legge), sia in ogni caso presunta la proporzionalità con l'offesa".



Berlato commenta la sua proposta - che dal Veneto verrà replicata in tutte le regioni d'Italia dagli esponenti regionali di Fratelli d'Italia-AN e dal Gruppo parlamentare alla Camera dei deputati - così: "In sostanza si vuole tutelare e garantire maggior sicurezza ai cittadini onesti vittime della criminalità e con essa la legittima difesa. Questo è il nostro tentativo di risposta concreta agli ultimi fatti che hanno visto cittadini aggrediti due volte, prima dai malviventi e poi da un sistema giudiziario che spesso non riesce a trovare equilibrio tra chi commette un reato e coloro che cercano solo di difendersi dai criminali".

Ultimo aggiornamento: 20:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA