All'arsenale issato il drappo No Tav
contro il summit degli industriali

Martedì 23 Febbraio 2016 di Roberto Cervellin
Una delle immagini scattate dai No Tav in occasione della protesta di fronte alle officine grandi riparazioni

VICENZA - Dentro il convegno, fuori la protesta. Dentro il summit sulle opportunità di sviluppo che offrirà l'Alta velocità, fuori il presidio contro "la devastazione" del treno veloce.
In città è andata in scena una nuova manifestazione contro il treno veloce. All'arsenale delle Ferrovie dello Stato - dove si riparano i Freccia rossa - manager e impreditori si sono riuniti per parlare del tema "Binari del futuro. Alta velocità+digitale: le infrastrutture che muovono l'impresa". Un'appuntamento sui vantaggi del Tav che i comitati contrari all'opera hanno vivacemente contestato.
 


Mentre alle officine grandi riparazioni, azienda vicentina con oltre 100 anni di storia, si visitavano macchinari e convogli, all'esterno i comitati issavano una bandiera con la scritta No Tav ed esibivano lo squalo simbolo del Tav protagonista di una recente sfilata di carnevale.

"Queste opere servono a chi le costruisce per intascarsi soldi pubblici a discapito delle politiche a sostegno del reddito - hanno urlato i manifestanti, tra i quali c'erano esponenti dell'Associazione diritti del lavoratori Cobas - .Abbiamo inscenato una performance carnevalesca mentre Confindustria discuteva del futuro ad Alta velocità. Un progetto va illustrato nella sua interezza e mettendo in luce i lati negativi. Non si devono esternare i sogni e nascondere i sacrifici richiesti alla cittadinanza. Staremo a vedere cosa diranno le comparazioni richieste ad Rfi".
Chiaro il riferimento allo studio commissionato ai tecnici di Polinomia di Milano destinato a delineare, nel giro di un mese, le implicazioni che avranno i 4 scenari sulle stazioni che Rfi-Rete ferroviaria italiana sta elaborando.
Sotto accusa anche l'ipotesi del cantiere a Carpaneda, dove è nato un comitato di residenti. "Perché dev'essere consumata l'ultima area verde del luogo? - si chiedono gli interessati - Carpaneda è presa d'assalto da progetti e interventi, malgrado sia una delle poche aree rurali incontaminate. Da 25 anni la zona viene scartata da qualsiasi tipo di iniziativa a causa delle caratteristiche che la rendono alluvionale, con terreno argilloso e quindi non adatta a iniziative invasive".

© RIPRODUZIONE RISERVATA