VICENZA - Quasi 19 miliardi di euro, per la precisione 18,9, di danni per 210 mila azionisti delle due popolari venete finite nell'inghiottitoio. Questi i calcoli delle associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori. Il crac delle banche venete, la Popolare di Vicenza di Giovanni Zonin e la Veneto Banca di Vincenzo Consoli, ha prodotto questa voragine - spiegano i presidenti di Adusbef Elio Lannutti e di Federconsumatori Rosario Trefiletti -. Un danno, appunto, di 18,9 miliardi di euro per 210.000 mila azionisti (120.000 BpVi, 90.000 Veneto Banca) tra azzeramento del valore delle azioni (10 miliardi), perdite degli ultimi 3 anni (per 4 miliardi), aumenti di capitale (4,9 miliardi).
Ma questo è solo l'ultimo anello di quella che viene descritta come una lunga catena di scandali e crac. A partire dal «gravissimo scandalo di Mps», la più antica banca italiana «ridotta in cenere in meno di un decennio, che per 544 anni aveva resistito a carestie, pestilenze, invasioni barbariche terremoti». «Al 31 dicembre 2005 - dicono i due presidenti - Mps capitalizzava in Borsa 12,2 mld di euro. Ora, dopo aumenti di capitale per circa 20,5 miliardi di euro per finanziare la sciagurata acquisizione di Antonveneta e dopo aver bruciato 32,2 miliardi di euro nel decennio, ha bisogno di ulteriori 9 miliardi di fondi pubblici». «Mps gestita dall'ex presidente dell'Abi Giuseppe Mussari, è la madre di tutti i crac degli ultimi 32 anni», dicono Lannutti e Trefiletti. E poi citano Bipop-Carire (2002); Banca Popolare di Lodi (2005); Banca Italease (2008); Tercas (2012); Banca Popolare di Milano (2012); Carige (2014).
Guardando all'ammontare dei risparmi bruciati la classifica vede in testa Mps seguita dalle due banche venete.
Consumatori: 19 miliardi di danni per gli azionisti delle popolari venete
Venerdì 13 Gennaio 2017Subito dopo ci sono, appaiati, gli scandali di Parmalat (14 miliardi di euro di 175mila concittadini) e dei tango bond a (14 miliardi di 450mila famiglie), quindi i casi Bipop Carire (6,6 miliardi di euro e 73.500 risparmiatori coinvolti) e Lehman Brothers (6 mld di euro) fino ai bail in delle quattro banche - Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e Carife - costato 4 miliardi di euro (2,3 anticipati dal Fondo di Risoluzione ed 1,7 miliardi come prestito garantito da Cassa Depositi e Prestiti per 400 miliardi). Ci sono poi i casi dei bond Cirio (1,3 miliardi) e il crac Deiulemar (800 milioni di euro a danno di 13.000 famiglie di Torre del Greco).