Da Verona in trasferta a Marostica per rubare, arrestate e subito rilasciate

Giovedì 27 Aprile 2017 di Elena Ferrarese
Da Verona in trasferta a Marostica per rubare, arrestate e subito rilasciate
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BASSANO - Sono state rintracciate ed arrestate le due donne che hanno rubato capi d’abbigliamento all’interno del negozio Porto di Mare di Marostica, via Montello 70, sulla strada per Bassano, ma il magistrato ha deciso di rilasciarle. Il furto era avvenuto sabato, 22 aprile, poco dopo l’apertura pomeridiana. Le due esperte ladre sono Simonetta Casagrande di 44 anni e Ilary Casagrande di 23, due nomadi residenti a Verona. Gli addetti alle vendite dell’outlet avevano notato i loro movimenti sospetti e le due borse capienti che tenevano in mano e, non appena le due donne hanno salutato con scioltezza e sono uscite sul piazzale del negozio salendo nella loro auto, le hanno prontamente fermate, riuscendo a togliere le chiavi dal cruscotto.Inizialmente hanno negato di aver rubato dei loro vestiti, fino a quando non sono state costrette ad aprire le borse.

Allora, per non essere beccate dai carabinieri di Bassano, nel frattempo allertati dal titolare di Porto di Mare, con la refurtiva, sono scappate a piedi verso Bassano, abbandonando le borse (la prima nel piazzale del negozio, la seconda sotto un furgone). Inseguite anche da altri esercenti dei negozi vicini che hanno assistito alla scena, Simonetta e Ilary hanno cercato di fermare le auto di passaggio ma, non riuscendoci, si sono dirette verso le colline di Marostica per nascondersi tra alberi e casolari, dove poi però sono state trovate e bloccate dai carabinieri.

«Ormai siamo vaccinati ai furti, - ha commentato rassegnato il titolare di Porto di Mare - questo è il quarto da quando abbiamo aperto l’attività (solo tra quelli che abbiamo scoperto). Abbiamo diverse telecamere, avendo un negozio di oltre 1000 metri di superficie: osservando le due ladre, però, si può notare che rubano solo a rallentatore perché si muovono con una tale destrezza che non te ne accorgi. Sono espertissime. Sanno esattamente quali capi non hanno l’antitaccheggio e quali sì, quasi più di noi! E nonostante ciò, il magistrato di turno ha ritenuto corretto lasciarle libere».
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