SCHIO/SANTORSO – Sulla tragica e rumorosa scomparsa di Eugenio Carpenedo, scledense di 62 anni, morto per asfissia attorno alle 4 di venerdì 24 marzo nella sua stanza del reparto di psichiatria dell’ospedale Alto Vicentino per un rogo da lui stesso innescato è arrivato il momento del silenzio e della preghiera.
Conosciuto come persona mite e silenziosa che nell’ultimo periodo ha vissuto all’interno della comunità sociale Casa Gialla di Santorso Eugenio Carpenedo riceverà l’ultimo saluto terreno alle 10.30 di venerdì 31 marzo nella sua parrocchia d’origine della Santissima Trinità. Dove domani 30 marzo nel sottochiesa dopo la messa delle 18.30 sarà recitato un rosario in suffragio. Si attende grande folla venerdì ai funerali di una persona schiva e semplice cha ha saputo farsi apprezzare da quanti lo hanno conosciuto. Sulla sua tragica morte la procura di Vicenza con il pm Serena Chimichi ha avviato un’accurata indagine che ha posto (atto dovuto) tra gli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo i due infermieri Luciano Tizian e Lorena Villanova e l’operatrice Maria Francesca Villanova che erano di turno lavorativo quando è spirato Eugenio Carpendo che forse si è addormentato fumando una sigaretta (era un tabagista) nel letto della sua camera in psichiatria, con la porta chiusa non a chiave. Eugenio Carpendo ha lasciato il fratello Battista, zii e cugini che si sono costituiti parte civile contro l’Ulss per la tragica morte del congiunto.
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