Stefano Rosso su Tavecchio: “Perso treno per cambiare il calcio”

Martedì 7 Marzo 2017 di Francesco Bordignon
Stefano Rosso
Complimenti al dottor Tavecchio per la rielezione ed un grosso in bocca al lupo”. Inizia con queste parole il messaggio lanciato sui social (instagram) del presidente del Bassano Virtus, poco dopo l’elezione di Tavecchio a presidente della FIGC, con il numero uno giallorosso presente in quanto consigliere federale della Lega Pro. Il “Prez” e la terza Lega italiana appoggiavano il secondo candidato, Abodi, battuto però dall’ex presidente che ha ottenuto i voti di Serie A, allenatori e a sorpresa arbitri. Un messaggio che però non si limita a queste parole, ma che dimostra, come servisse, la schiettezza di Stefano Rosso. “Complimenti ad Andrea Abodi per la sua candidatura  - continua il numero uno bassanese - e per aver lottato contro questo sistema vecchio e che evidentemente non vuole cambiare. Peccato perché abbiamo perso un altro treno importante per cambiare il calcio". Un messaggio dunque forte contro un sistema che a dire di Rosso (e non solo) vive in un immobilismo e che blocca il cambiamento.
 
Il figlio di Renzo non è mai stato tenero con la vecchia dirigenza (“Macalli? Un piccolo dittatore. Tavecchio? Non mi sembra molto diverso” ha dichiarato in un intervista a Repubblica) e si sta impegnando a fondo per dare una visione più moderna ed imprenditoriale al Calcio Italiano, in netta difficoltà nell’ultimo decennio dopo i fasti degli anni 80-90 e 2000.  Provando le sue idee anche in casa, come la proposta di costruzione del nuovo stadio al Mercante o il rafforzamento del settore giovanile con una foresteria di alto livello, tutto però cercando la parità di blancio. Il Bassano, nonostante la crisi che sta vivendo con quattro sconfitte consecutive e ha cambiato allenatore da D’Angelo a Bertotto, negli ultimi anni ha comunque dimostrato che si può fare calcio senza indebitarsi o spese folli, riuscendo anche a coinvolgere nuovi soci e tutta la comunità. Ci saranno novità dunque nel calcio italiano o, come detto da Stefano Rosso, si è perso una occasione per cambiare?
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