Placca l'arbitro donna in gara, pesante squalifica: per tre anni è fuori
I Rangers: un atto non giustificabile

Giovedì 15 Dicembre 2016
Bruno Doglioli

VICENZA - Cade la scure della giustizia sportiva ed è un colpo durissimo: tre anni di squalifica e interdizione da ogni forma di attività federale. È il provvedimento preso dal giudice sportivo della Federugby, Marco Cordelli, nei confronti del rugbista Bruno Andres Doglioli, dei Rangers Vicenza, che nel corso di una partita di serie A (nel rugby è il torneo cadetto) contro il Valsugana è stato «protagonista di un deliberato atto di violenza - scrive il giudice - nei confronti del direttore di gara Maria Beatrice Benvenuti». Doglioli aveva caricato alle spalle l'arbitro, che era caduta a terra ma poi aveva ripreso la conduzione dell'incontro, portandolo a termine. 
 


Beatrice Benvenuti, romana di Trastevere, già la più giovane arbitro internazionale della storia del rugby, ha rappresentato l'Italia al torneo del «Seven» dell'Olimpiade di Rio. La squalifica inflitta al giocatore italo-argentino è la più severa inflitta da vent'anni a questa parte, fa sapere la federugby. Dal club sportivo del giocatore arriva un comunicato molto secco: la società Rangers Rugby Vicenza ribadire la decisa condanna per il gravissimo episodio che ha visto protagonista il suo tesserato Bruno Doglioli, per il quale ha deciso la sua immediata sospensione prima della squalifica sancita dalle autorità sportive competenti.

«Si tratta di una vicenda per la quale non vi è alcuna giustificazione - si legge nella nota del club -, se non quella di un gesto dettato da un momento di perdita del controllo nervoso del giocatore che pure in decenni di carriera si è sempre distinto per professionalità e correttezza. Lo stesso Bruno Doglioli, consapevole della gravità di quanto accaduto, vuole trasmettere in primis all’arbitro Maria Beatrice Benvenuti il suo più sincero pentimento. Nel contempo, chiede scusa ai compagni di squadra, ai tesserati, agli sponsor ed ai tifosi per un episodio che rischia di danneggiare l’immagine di questo meraviglioso sport. Nei suoi 40 anni di vita la società vicentina ha sempre trasmesso i principi del rugby: correttezza e lealtà. Per questo motivo i vertici della Rangers Rugby Vicenza ribadiscono con forza che, tale episodio non deve in alcun modo cancellare quanto ogni giorno viene svolto dalle centinaia di volontari che con passione e abnegazione si impegnano per la diffusione di questa disciplina sportiva».

L'incidente è stato piuttosto violento come si vede dal video. La donna, caricata da tergo, è caduta a terra battendo anche il capo, poi si è ripresa e ha portato a termine il match nel corso del quale, al 32', aveva sventolato il cartellino giallo dell'espulsione temporanea, proprio a Doglioli. Dopo essersi rialzata non ha preso provvedimenti nei confronti di chi l'aveva stesa, pensando forse a in colpo fortuito, ma successivamente i filmati, anche secondo la Fir, non hanno lasciato spazio a dubbi: il contatto non era stato casuale. Dopo la partita, avvertendo i sintomi del «colpo di frusta» con dolori a schiena e collo, la Benvenuti si era recata in un Pronto soccorso della zona. La notizia e le immagini di quanto le era successo sono arrivate anche in altri Paesi e per questo le sono giunti attestati di solidarietà da colleghi e gente del rugby di ogni dove. Quanto a Doglioli, 34 anni, la sua squadra lo aveva già sospeso dallo stipendio, e con 3 anni di stop la sua carriera è finita. Nello spiegare il provvedimento la Fir «desidera ribadire come, nel comminare la pena, sia stato applicato un principio di tolleranza zero nei confronti di un tesserato venuto meno non solo al regolamento di gioco ma, soprattutto, ai valori del nostro sport.
Il gesto del tesserato dei Rangers è inaccettabile nei confronti del direttore di gara e della persona, e la sanzione adottata ribadisce la nostra posizione nei confronti di chi abusa, verbalmente o fisicamente, degli ufficiali di gara».

Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 03:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA