CORNUDA (TV) - Il corpo di Sofiya Melnyk, la 43enne ucraina scomparsa nel nulla il 15 novembre, è stato ritrovato verso le 13 di oggi, venerdì 24 dicembre. A notarlo è stato un cacciatore che si era avventurato nei boschi all'altezza del terzo tornante del Grappa, la Strada Cadorna che parte da Semonzo, in comune di Romano d'Ezzelino (Vi).
Il cadavere era stato gettato in una scarpata ed era martoriato, forse anche per la lunga esposizione agli agenti atmosferici e agli animali. Sul posto sono subito arrivati gli uomini della protezione civile che si stavano occupando delle ricerche fra Pederobba, Cornuda e Maser, assieme a carabinieri e medico legale.
Il cadavere era coperto da un sacco nero dell'immondizia. Il compagno Pascal Daniel Albanese, era stato trovato suicida, dieci giorni dopo la scomparsa della donna. Solo l'esame autoptico potrà chiarire le cause della morte. La salma è stata portata all'obitorio dell'ospedale di Treviso a disposizione dell'anatomopatologo. Il cadavere era in posizione fetale, vestito, devastato dai morsi degli animali.
Sul posto per recuperare la salma squadre dei vigili del fuoco intervenute da Bassano e Vicenza con l’autoscala e gli operatori SAF (speleo alpino fluviali).
Sul luogo del ritrovamento hanno operato carabinieri del nucleo operativo e della scientifica di Treviso e i carabinieri della scientifica di Vicenza e della stazione di Romano d'Ezzelino. Secondo fonti dei carabinieri se si trattasse della donna scomparsa potrebbe trattarsi di un caso di omicidio-suicidio anche ma gli investigatori tengono aperta qualsiasi pista.
Le foto del recupero
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