Il ministro Pinotti potrebbe revocare
l’onorificenza al partigiano Teppa

Giovedì 23 Giugno 2016 di Vittorino Bernardi
Commemorazione vittime Eccidio luglio 2015
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SCHIO – Il ministro della Difesa Roberta Pinotti dovrebbe revocare l’onorificenza dello Stato “Medaglia della Liberazione”, dedicata agli eroi della Resistenza, conferita giovedì 16 giugno in Prefettura a Vicenza a Valentino Bortoloso, 93 anni, uno dei due capi del commando partigiano di 12 uomini che nella notte tra il 6 e 7 luglio 1945 (a guerra finita) penetrò arbitrariamente nelle allora carceri mandamentali, ora biblioteca civica Renato Bortoli, per ammazzare con sventagliate di mitra 54 persone (14 donne e 7 minorenni), ree di essere fasciste o collegate al regime.

Una ventina furono i feriti che sopravvissero dopo il ricovero in ospedale. Per quella strage Valentino Bortoloso, “Teppa” il suo nome di battaglia da partigiano comunista, fu condannato a morte dagli Alleati, pena successivamente commutata in carcere nei successivi processi per scontare circa 10 anni, fino al 1955 quando tornò libero. Il riconoscimento dello Stato all’ex partigiano ha scatenato proteste da più parti in città e non solo, perchè ritenuto inaccettabile per la partecipazione attiva all’Eccidio di Schio in tempo di pace. A chiedere per primo la revoca dell’onorificenza a Valentino Bortoloso è stato il sindaco scledense Valter Orsi, una richiesta fatta propria dal parlamentare della Lega Nord Filippo Busin, 48 anni di Zanè, che mercoledì 22 giugno in parlamento ha presentato alla IV Commissione Difesa un’interrogazione a risposta immediata da parte del competente ministro per conoscere le motivazioni del conferimento con la richiesta di revoca. Roberta Pinotti ha dichiarato piena disponibilità a revocare l’onorificenza a Valentino Bortoloso una volta valutate e verificate le critiche al conferimento. L’ on. Filippo Busin ha così commentato la dichiarazione del ministro Pinotti: «Chi si è reso protagonista di un eccidio non può essere ricordato come esempio.

Siamo contenti che il ministro si sia dichiarato disponibile a riconsiderare un’onorificenza che avrebbe riacceso antichi risentimenti e compromesso il percorso di riconciliazione nazionale». Il 71. anniversario del 7 luglio si avvicina e più parti gradirebbero la revoca dell’onorificenza prima di tale data. 

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