Operatore tv ferito dal titolare
dell'albergo che ospita i profughi

Martedì 18 Ottobre 2016 di Luca Pozza
Paolo Gasparella, il giornalista aggredito
9

SANTORSO - Un increscioso episodio è avvenuto nel primo pomeriggio di oggi all'esterno dell'albergo Duca D'Este di Santorso, che ospita diverse decine di profughi. Un operatore televisivo dell'emittente televisiva Canale 68 Veneto, che ha sede a Cornedo, Paolo Gasparella, 36 anni, residente a Valdagno, stava effettuando delle riprese dall'esterno dell'edificio (peraltro ad una distanza di diverse decine di metri). All'improvviso è stato rincorso e poi colpito con un spranga di ferro da un uomo di giovane età, appena sceso da un furgone: secondo quanto raccontato dallo stesso operatore e dai proprietari della televisione il protagonista del gesto di violenza sarebbe il figlio del titolare dell'albergo, che probabilmente non ha gradito la presenza del reporter.
 

 

Oltre ad essere colpito lo stesso uomo ha poi danneggiato con la spranga in ferro l'auto di Canale 68, una Fiat Panda, alla quale sono stati infranti il parabrezza e tre vetri dei finestrini laterali. L'operatore è poi riuscito a fuggire (evitando danni alla telecamera digitale) e ha chiamato le forze dell'ordine: sul posto tre auto dei carabinieri di Schio, che ora stanno ricostruendo l'episodio. Lo stesso operatore è stato poi trasportato in ospedale a Santorso, dove è ora sottoposto a radiografie e controlli, che hanno confermato i colpi subiti: dopo essere stato medicato è stato dimesso. Secondo quanto riferito in serata dai militari la prognosi indicata dai medici di 7 giorni per ferite lacero-contuse. Lo stesso comandante dell'Arma di Schio ha avvisato della vicenda la Magistratura.

Sulla vicenda è intervenuto nel tardo pomeriggio Alex Cioni, portavoce del comitato di cittadini "PrimaNoi", che in un post sul proprio profilo facebook esprime «solidarietà al giornalista e a tutta la redazione di Canale 68 Veneto per la vile aggressione messa in atto da un soggetto che da anni usufruisce dei soldi dei contribuenti italiani per tenere aperta la sua struttura.
Se la proprietà non è capace di assorbire le critiche rivoltegli da più parti in questi anni, reagendo come ha fatto quest'oggi verso una persona che stava facendo il proprio lavoro, gli consigliamo di sprangare l'attività definitivamente, il che risulterebbe senza dubbio un'opera veramente utile per l'intera comunità dell'Alto Vicentino».

Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 19:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA