«Ho finanziato il recupero del soldato
del Lèmerle e mi hanno tagliato fuori»
Gualtieri: 5mila euro a lavori non seri

Venerdì 28 Ottobre 2016
Alessandro Gualtieri, storico milanese

ROANA - Alessandro Gualtieri è furioso, nonostante l'aplomb con cui protesta verso il comportamento dell'Ulss 6, pur con parole al vetriolo. Gualtieri è lo storico e ricercatore milanese che ha finanziato l'Ulss con cinquemila euro per il recupero dei resti di alcuni dei caduti della Grande Guerra sul monte Lèmerle, in territorio di Roana, ritrovati casualmente dal ricercatore Giovanni Dalle Fusine nel settembre 2015. Tra il 24 e il 25 ottobre incaricati dell'Ulss sono saliti al Lèmerle e nella piccola area hanno fatto i recuperi. Gualtieri quello che sa, dice, lo ha visto da alcune immagini veloci su Rete Veneta.
 


«Ora che tra il 24 e il 25 ottobre si sono “concluse”, in gran segreto, le operazioni di riesumazione di alcuni dei caduti -spiega Gualtieri - in qualità di finanziatore dell’intera opera e di studioso della materia storica in oggetto, non mi reputo assolutamente soddisfatto di questo ulteriore sviluppo della vicenda. Aspetterei a mettere la parola fine, in quanto, ancora una volta, rimango completamente tagliato fuori da ciò che è stato effettivamente eseguito. La Ulss 6 aveva promesso al sottoscritto e a Dalle Fusine di tenerci informati e prevedere sempre la nostra presenza durante gli scavi. La nostra consulenza storico-militare sarebbe, infatti, stata basilare per coadiuvare e ottimizzare gli sforzi di anatomopatologi e archeologi a digiuno di storia patria.  Perché dunque nascondersi, in particolare anche dopo il clamore mediatico delle ultime settimane?».
 
 

Ma secondo Gualtieri sono stati «modestissimi i mezzi a disposizione dei presunti incaricati della Ulss 6 di Vicenza»,  e inoltre «visto il loro modus operandi stranamente secretato, furtivo e disinvolto - prosegue Gualtieri -, posso semplicemente concludere che il lavoro svolto in quelle due giornate lo avrebbe potuto fare qualsiasi turista, anche non necessariamente munito di patentino da recuperante! Raccogliere casualmente solo qualche sacchettino di ossa umane, per poi depositarlo sui gradini di una chiesa o di un sacrario, lasciando a uno squillo di tromba il compito di obliarlo per sempre, non penso abbia richiesto la bellezza di cinquemila euro. Ho deciso di donare quel denaro per una approfondita ricerca storica e scientifica, non certo per una bella passeggiata nei boschi».

Dulcis in fundo, aggiunge Gualtieri, ora viene a sapere che «lo stesso Onorcaduti di Roma e del Sacrario Leiten di Asiago – precedentemente e reiteratamente informato del ritrovamento sul finire del 2015 - abbia ammesso la disponibilità di fondi già stanziati e utilizzabili per questo tipo di opere. Ciò, tuttavia, viene reso noto solo ora!  
Perché dunque lasciare che un privato sborsi di tasca propria denaro faticosamente sudato e, per giunta, non usargli nemmeno la cortesia di un concreto coinvolgimento alle operazioni di scavo e riesumazione? Mi sento estremamente avvilito, se non addirittura vilipeso, per aver effettuato una donazione pubblica a gente così poco seria, distaccata e “infastidita” da questo genere di compartecipazioni pubbliche. Dai carissimi veneti, che stimo e frequento da anni, non me lo aspettavo proprio».

Infine Gualtieri informa di aver già richiesto, per due volte, tramite posta elettronica certificata, alla Ulss 6 di Vicenza copia delle fatture relative all’impiego dei suoi fondi precedentemente donati: «Qualora non dovessi ottenere alcuna risposta – come al solito – sarà mia premura segnalare il tutto alle autorità competenti e alla Guardia di Finanza». Ora, dice Gualtieri, i resti ritrovati verranno tumulati, in tutta fretta, al Leiten: «Si mette forzatamente la parola “fine” a una vicenda gestita male e terminata ancor peggio. C’è però ancora molto da fare per cercare di dare un nome e una giusta collocazione storica e umana a quei poveri resti. Ribadisco il mio impegno per proseguire le ricerche storiche relative al ritrovamento, perfettamente incastonato nelle celebrazioni del Centenario ma così bistrattato dagli enti stessi che le hanno proposte».

Ultimo aggiornamento: 11:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA