Le ossa di un soldato del 1915/'18
lasciati in chiesa sul Cengio: è giallo

Mercoledì 8 Giugno 2016 di Vittorino Bernardi
Chiesa sul monte Cengio dedicata ai Granatieri di Sardegna
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COGOLLO DEL CENGIO – Una cassetta di legno utilizzata per il commercio della frutta contenente i resti, parti dello scheletro, di un militare ucciso nella Grande Guerra è stata lasciata da ignoti sull’altare della chiesetta votiva dei Granatieri di Sardegna sul monte Cengio.

Un ritrovamento macabro e illogico denunciato alla vigilia del raduno  nazionale 2016 dei Granatieri di Sardegna di Cogollo-Asiago. A trovare la cassetta da frutta con i resti del militare sono stati i custodi della chiesetta, Giancarlo Busin (presidente dell’associazione provinciale Granatieri di Sardegna) e la moglie, saliti nel piccolo tempo per addobbarlo per la festa del raduno. È stato un ritrovamento sconcertante, nella cassetta coperta da fogli di giornale  i coniugi hanno trovato delle ossa umane  con un biglietto con scritto sinteticamente a mano “In Val Sidà”. Informati i carabinieri della stazione di Piovene è scattata un’indagine mirata a individuare chi e perché ha portato i resti del militare nella chiesetta. Dal primo esame dei resti umani ritrovati e dei pochi brandelli di stoffa è emerso che si tratterebbe di un fante italiano, anonimo perché privo della targhetta identificativa. I resti sono stati posti sotto sequestro e il pubblico ministero Silvia Golin ha disposto tutte le possibili verifiche. Un’ipotesi plausibile: qualcuno in  escursione nella valle Sidà (alle spalle del forte Corbin) ha trovato i resti e per una sorta di pietas umana anziché chiamare il 112 li ha raccolti per depositarli in forma anonima nella chiesetta perché possano essere depositati in un Sacrario militare dell’Alto Vicentino.
 
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