Medaglia all'ex partigiano "Teppa"
dell'Eccidio. Il sindaco contrario

Sabato 18 Giugno 2016 di Vittorino Bernardi
La premiazione del partigiano Valentino Bortoloso
SCHIO – Sta scatenando polemiche in città l’onorificenza “Medaglia della Liberazione” che il ministero della Difesa ha concesso giovedì in Prefettura a Valentino Bortoloso, 93 anni. È un personaggio controverso della storia scledense Valentino Bortoloso, perché componente del commando partigiano di 12 uomini che nella notte tra il 6 e 7 luglio 1945 (a guerra finita) penetrò arbitrariamente nelle allora carceri mandamentali, ora biblioteca civica Renato Bortoli, per ammazzare con sventagliate di mitra 54 persone (14 donne e 7 minorenni) ree di essere fasciste o collegate al regime.

La notizia su Valentino Bortoloso, “Teppa” il suo nome di battaglia da partigiano, premiato dallo Stato come “Eroe della resistenza” ha scatenato una feroce polemica sul web contro il governo Renzi, ma anche contro il sindaco Valter Orsi che ha incaricato l’assessore alla attività produttive Anna Donà di partecipare alla premiazione in Prefettura. In proposito, con una nota chiara nel contenuto, il primo cittadino si è dissociato dal conferimento dell’onorificenza. «Non concordo sull'opportunità di conferire a Valentino Bortoloso, uno degli autori dell'eccidio di Schio, l'onorificenza riconosciutagli dal ministero della Difesa quale “Eroe della resistenza”. Il nostro Comune ha condiviso un percorso di Concordia Civica che negli anni ha portato ad avvicinare protagonisti e discendenze su quell'orrore che si scatenò nella notte tra il 6 e 7 Luglio del 1945 alle ex carceri, ora biblioteca civica, di Schio a guerra finita. Non sono stato messo al corrente dei nomi degli scledensi che sarebbero stati insigniti nell'occasione. Mi è stato comunicato che sarebbero stati 4 tra internati ed ex partigiani: se fossi stato messo al corrente della cosa probabilmente avrei chiesto all'assessore Donà di non affiancare il Prefetto nel caso specifico. Spero e auspico che questo “sgambetto” non porti, tra le parti che si fronteggiano, ossigeno per alimentare il fuoco dei rancori. Scriverò al ministero della Difesa per sapere come sono stati formulati i nomi da insignire e se erano al corrente dei fatti».
 
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