RECOARO - (Vb) Un carabiniere dopo la guardia forestale in congedo. La polizia provinciale impegnata a contrastare la caccia di frodo dopo l’episodio di inizio dicembre a Schio, con una guardia forestale in congedo trovata a sparare e con volatili protetti nel frigo di casa, venerdì ha fermato un carabiniere in servizio nell’Alto Vicentino con sette teste di capriolo e camoscio nel congelatore, un camoscio abbattuto da poche ore, una rete per uccellagione tesa per la cattura e un’altra piegata con diverse trappole. È finito sotto inchiesta il 45enne recoarese Stefano Balasso. Venerdì la polizia provinciale di Montecchio Maggiore in servizio in località Tezzetta è stata attirata da un insistente cinguettio lanciato da un lucherino, trovato impigliato in una rete. Nelle vicinanze gli agenti hanno trovato tredici gabbiette con richiami vivi, dotati di anello di identificazione. All’interno di un adiacente deposito gli agenti hanno trovato appeso un camoscio abbattuto da poche ore, trappole varie, una rete piegata e in un congelatore sette teste di capriolo e camoscio. Interrogato Stefano Balasso avrebbe dichiarato di essere il proprietario dei richiami vivi, ma di essere all’oscuro delle reti e del camoscio appeso.
È giallo sull’animale: Stefano Balasso il giorno prima aveva regolarmente abbattuto un camoscio in località Rodeche, portato in un deposito a Gattera. Sono in corso le indagini per appurare le responsabilità del carabiniere, la provenienza delle sette teste nel congelatore e del camoscio trovato appeso a Tezzetta, privo della necessaria autorizzazione per l’abbattimento.
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