VICENZA - La commissione d’inchiesta sulle banche venete ha ascoltato stamani il procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri. Il magistrato ha detto che il processo agli ex vertici Bpvi per aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza non rischia la prescrizione - che arriverà solo tra il 2021 e il 2024 - perchè riguarda il periodo 2012-2014.
Lo stesso Cappelleri ha poi spiegato che gli ex vertici hanno «nascosto e fuorviato» agli ispettori della Banca d’Italia e alla Consob una «serie di operazioni» per sopravvalutare il patrimonio e ingannare i risparmiatori. Cappelleri ha rilevato come con vari espedienti gli organi bancari, nel momento in cui sono stati sottoposti a visite ispettive di Banca d’Italia e Consob, abbiano nascosto e non esposto diverse di operazioni. «Ispettori di vigilanza che - il procuratore spiega - non hanno ovviamente poteri di autorità giudiziaria, non possono acquisire d’imperio documenti, devono chiedere di esibire proprie documentazioni e su quelle effettuano il riscontro».
A condurre gli affari della BpVi erano «poche persone» che non condividevano «consapevolmente» con gli altri componenti del cda e del collegio sindacale. L’azione penale sarebbe stata promossa da un gruppo ristretto di persone fra cui l’ex presidente Gianni Zonin. «A monte - spiega il procuratore - non c’è l’intero cda o collegio sindacale, questo in base al convincimento che si fonda su prove».
Il procuratore: «Il processo BpVi non rischia la prescrizione»
Mercoledì 25 Ottobre 2017Il procuratore ha parlato anche di strategie processuali nel non trattare reati di tipo associativo, più difficili da dimostrare e meno gravi dell’ostacolo all’attività di vigilanza, che ha una prescrizione più lunga.