Mattarella fissa i paletti: «Sì alle pluralità, no alle fratture»

Giovedì 12 Ottobre 2017 di Angela Pederiva
Mattarella fissa i paletti: «Sì alle pluralità, no alle fratture»
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VICENZA - Dall'uomo che a fine cerimonia si commuove ottenendo in dono la fascia tricolore, «un segno distintivo dei sindaci che non compete al Capo dello Stato, il quale è però onorato di riceverla», non ci si poteva certo aspettare un intervento esplicito sul referendum. Ma il ritorno in Veneto di Sergio Mattarella, a Vicenza per la sua terza consecutiva assemblea nazionale di Anci, vede comunque il presidente della Repubblica fissare i paletti del dibattito: sì alla riflessione sulle autonomie locali, ma senza fratture. Un discorso letto trasversalmente dalla platea come un segnale di incoraggiamento a marciare serenamente verso il 22 ottobre, purché sulla strada del dettato costituzionale.

L'ELOGIO
Mattarella omaggia i Comuni: «Rappresentano, nel loro insieme, le differenti esperienze presenti nel Paese e la vocazione all'unità». Una parola che riecheggia più volte nei suoi ventitré minuti a cuore aperto. «La molteplicità delle nostre realtà comunali annota Mattarella non è frammentazione. Se i divari crescessero fino a provocare fratture, l'Italia (e ogni sua regione) smarrirebbe la propria identità e la qualità che tutto il mondo ammira. È una sfida cruciale per i Comuni e per gli amministratori locali, che rappresentano l'istituzione democratica più prossima alle necessità e alle domande dei nostri concittadini». Nei giorni della tensione in Catalogna, il monito è chiaro: «La forza della nostra democrazia sta nella capacità di rispettare la pluralità e di comprendere quando è in gioco il bene comune che richiede un impegno condiviso. Il senso più profondo delle istituzioni sta proprio nella coscienza dell'interesse generale, che mai va smarrita nel confronto, a volte aspro, sui cambiamenti da realizzare».
 
LA RIFLESSIONE

Ma il presidente della Repubblica è ben consapevole dei fermenti che agitano questa parte d'Italia, peraltro attorno non solo all'autonomia del Veneto, ma anche alla riforma Delrio, citata anche dal leader dei sindaci Antonio Decaro (insieme a «rilancio di piccoli e grandi centri urbani, rammendo delle periferie, accoglienza integrata, semplificazione amministrativa e nuova governance delle risorse»). «Certo osserva l'inquilino del Quirinale si impone una riflessione sul l'attuale articolazione del sistema delle autonomie locali, proprio a partire dalle Città Metropolitane e dalle Province. È fondamentale che i cittadini avvertano queste istituzioni locali come proprie e non come burocratiche sovrastrutture. È necessario che i servizi essenziali abbiano sempre poteri e risorse a cui fare riferimento. E per quanto attiene alle risorse finanziarie, tengo a dire che costituiscono obiettivi prioritari della Repubblica la sicurezza delle scuole e lo stato di quelle strade da cui spesso dipendono i collegamenti o l'isolamento dei centri minori».

Un regalo quasi inaspettato per Achille Variati, sindaco di Vicenza e presidente dell'Upi: «Il capo dello Stato commenterà al termine non ha parlato specificamente di autonomia però non ha nemmeno detto niente contro, anche perché questo referendum sta dentro alla Costituzione. Penso dunque che la presenza qui del presidente della Repubblica ci abbia tutti responsabilizzati: il suo in fondo è anche un viatico positivo verso il voto. Mattarella sapeva che c'era questo problema in Veneto ed è venuto a parlare di autonomie locali». Musica per le orecchie del governatore Luca Zaia, che dal palco si rivolge direttamente al garante della Costituzione: «Spero che anche lei ci possa dare una mano. Non facciamo un referendum per fare politica e mi piace che l'Anci si sia espressa favorevolmente. Vogliamo partire dall'articolo 5 della Carta, cioè dal concetto di geometria variabile: più Stato dove serve e meno Stato dove non serve. L'autonomia è una vera assunzione di responsabilità. Non chiediamo altro che poterci assumersi la responsabilità con il conseguente aspetto finanziario, restando nell'alveo della Costituzione».

LA SVOLTA
Parole che confermano una piccola-grande svolta nell'approccio leghista anche ad Anci. Diversi i primi cittadini del Carroccio presenti all'appuntamento e, a quanto pare, pronti a tornare ad iscriversi all'associazione proprio su indicazione di Zaia, che non a caso sottolinea: «La mia partecipazione a questo evento, come presidente della Regione ma anche come rappresentante della Lega, è la dimostrazione che le polemiche del passato sono superate e adesso si apre una fase nuva». Per la presidente veneta Maria Rosa Pavanello, una soddisfazione che può lenire un po' la fatica della categoria: «I sindaci spesso sono lasciati soli. Abbiamo grandi responsabilità, ma non i poteri e le risorse sufficienti per poterle affrontare».

Finisce così, con Mattarella che dopo essersi complimentato per la vitalità di Vicenza («è una città che spinge», dice in privato al sindaco Variati), sale sull'auto blu e riparte subito. Fortunato lui: centinaia di ospiti sono rimasti bloccati per almeno un'ora nel parcheggio P4 della Fiera, a causa del macchinoso meccanismo di pagamento e sbarre. Da oggi si cambia: ticket all'ingresso, in modo da evitare un nuovo imbottigliamento all'uscita. Meglio evitare una figuraccia davanti a quanti arriveranno anche per ascoltare il premier Paolo Gentiloni.
Ultimo aggiornamento: 09:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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