I contrabbandieri di Calà del Sasso e quelle zattere piene di tabacco lungo il Brenta

Martedì 20 Giugno 2017 di Roberto Lazzarato
Valbrenta. L'erba del Gran Priore di Giaretta

VALBRENTA - Pagine di storia legate alla secolare coltivazione e contrabbando del tabacco lungo le rive del fiume Brenta rivivono attraverso il romanzo «L’erba del Gran Priore», di Renato Giaretta. Una storia romanzata, ma dai risvolti realistici, ambientata al crepuscolo dell’800. Una storia di miseria, contrabbando, emigrazione, di enormi difficoltà in un’epoca tormentata come quella vissuta da tanti abitanti del Canal di Brenta, ma anche di persone coraggiose nell’affrontare le avversità, innamorate della propria terra.

A dare una svolta alla poco florida economia delle terre in riva al Brenta, arrivò nel XVI° secolo, grazie ai monaci del monastero di Campese, la pianta esotica del tabacco. La sua coltivazione, iniziata a Valrovina, alle porte di Bassano, si è poi estesa, non senza contrasti, anche in Valbrenta. Nel 1654 Venezia impose il dazio sul tabacco e ne vietò la coltivazione e la vendita privata. Dopo l'unificazione d'Italia, riprese la coltivazione, ma con severi controlli da parte dello Stato, che se ne garantì il monopolio, innescando la fiorente attività del contrabbando, che ha intriso numerose pagine di procedimenti a carico dei valligiani, sia nella pretura allora attiva a Valstagna, che nei tribunali bassanesi.

Una delle vie utilizzate dai contrabbandieri per salire dalla pianura all'Altopiano di Asiago, per sfuggire ai finanzieri, era la famosa «Calà del Sasso», il sentiero di 4444 gradini realizzato da Gian Galeazzo Visconti, alla fine del XIV° secolo. «Nel romanzo - ricorda l’autore - si parla anche della grande epopea degli zattieri che per secoli con le loro zattere trasportavano, solcando le acque del Brenta, ostacolati, a volte, dalle sue drammatiche ‘brentane’, non solo tabacco, ma anche altre merci fino alla laguna veneziana».

Non va dimenticato il documentario, che ha lasciato un segno nel tempo, tanto da essere riproposto anche in convegni universitari, «Fazzoletti di terra», del 1963, del regista Giuseppe Taffarel, che ripercorre la storia, fatta di stenti, sacrifici, sudore, dei valligiani costretti a strappare 'fazzoletti di terra' alla montagna per la coltivazione del tabacco. Il libro sarà presentato venerdì 23, ore 20.45, a Palazzo Perli, sede della biblioteca comunale e del Museo Etnografico, a Valstagna. Dialogherà con Giaretta, medico vicentino ma anche scrittore, musicista e ideatore di missioni umanitarie nel mondo, Roberto Floreani, con l’intervento musicale della Contrada Ceresa.

 

 

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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