Rogo nel colorificio, poliziotti diventano pompieri: evitato disastro

Venerdì 10 Marzo 2017 di Elena Ferrarese
Gli agenti Paolo Carli e Diego Zen hanno evitato grossi guai spegnendo le fiamme

BASSANO - All’alba di mercoledì 8 marzo, intorno alle 5.15, si è attivato il sistema antifurto del Colorificio 2M di Marostica, inviale Vicenza 4. La titolare, temendo l’incursione di malviventi, ha chiamato la polizia. In realtà non si trattava di un ladrocinio, ma di un principio d’incendio (l’antifurto della ditta è collegato anche ai rilevatori di fumo). Gli agenti, raggiunto il posto della chiamata, hanno notato subito una colonnina di fumo uscire dai laboratori dello stabilimento, in un’ala dello stabile, ed hanno allertato i vigili del fuoco. Non sembrava niente di irreparabile, fino a quando la titolare ha aperto la stanza interessata, all’interno del magazzino, dove invece le fiamme erano già divampate.

Capendo il pericolo - il capannone della ditta detiene bancali di solventi e vernici infiammabili - gli agenti Paolo Carli e Diego Zen hanno deciso di non aspettare i pompieri ed intervenire imbracciando gli estintori, trattenendo il respiro e socchiudendo gli occhi, sfidando il fumo nero, denso e insopportabile. Esauriti i quattro estintori, lo spegnimento del focolaio non era ancora completo, ma nel frattempo sono arrivati i pompieri (circa mezz’ora dopo) che hanno messo l’ambiente in sicurezza. Le fiamme hanno fatto crollare una parete di cartongesso e bruciato completamente tre computer. La ditta poi purtroppo nel rogo ha perso anche i campioni di colore, raccolti in quarant’anni di attività. Comunque se il vice sovrintendente Carli, in particolare, non avesse avuto la prontezza e il coraggio di agire subito, nonostante il capannone sia abbastanza isolato, l’incendio, aggravato dalla presenza notevole di materiale infiammabile, avrebbe potuto coinvolgere anche le attività e le case circostanti.

L'azienda dopo il rogo e i poliziotti intervenuti

 

Ultimo aggiornamento: 14:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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