Saccheggiò due ditte, poi sparì: incastrato dal dna, preso all'aeroporto

Giovedì 2 Marzo 2017
Andrei Movileanu bloccato all'aeroporto di Treviso: è accusato di un furto compiuto sei anni fa
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BASSANO - (Ef) Saccheggiano due aziende, lasciano il computer rubato in una nell'altra e se ne vanno tranquilli. Ma non avevano fatto i conti con il dna. Che li ha incastrati, insieme alla tenacia dei carabinieri. Che hanno atteso all'aeroporto di Quinto di Treviso uno di loro, accogliendolo con le manette. 

La vicenda è iniziata il 28 gennaio del 2010 con un raid ladresco in due aziende di Romano d'Ezzelino. Nella notte ignoti si introducono, dopo aver spaccato un infisso, nella Terzer srl, asportando tre computer, un cellulare ed altri oggetti di valore; poi forzano un'inferriata e una finestra dei servizi igienici alla Imet srl, dove asportano altri computer, un lettore dvd, una macchina fotografica, alcuni contanti e attrezzi da lavoro. Due furti aggravati dalle modalità, dall’orario notturno e dalla violenza operata sulle finestre.
 

 

Dopo diverse ore nei due luoghi, per scoprire ogni minima traccia e ogni minimo indizio, la tenacia dei carabinieri del capitano Castellari viene finalmente premiata: alla Imet ritrovano uno dei computer rubati alla Terzer, il che consente di mettere in diretta correlazione i due episodi. I militari nel loro meticoloso sopralluogo ritrovano tre mozziconi di sigaretta che vengono immediatamente repertati come una traccia appartenente ai responsabili. I mozziconi vengono inviati ai laboratori del Ris Carabinieri di Parma per la ricerca di tracce biologiche, con esito positivo: il riscontro porta a Andrei Movileanu, moldavo oggi 33enne, pluripregiudicato con diversi alias, senza fissa dimora sul territorio nazionale. Scatta un’ordinanza di custodia cautelare del Tribunale di Bassano nel settembre 2011, a cui però non si riesce a dare esecuzione perché l'uomo non è  reperibile sul territorio nazionale.

Per fortuna, come si dice, il lupo perde il pelo ma non il vizio: stamattina Movileanu infatti ha tentato di rientrare sul territorio nazionale dalla frontiera aerea di Treviso, ma aveva fatto male i suoi conti. L’attività dei carabinieri di Bassano, con la descrizione del soggetto e le ricerche estese a tutte le forze di polizia sul territorio nazionale, ha consentito alla Polaria di Treviso di riconoscerlo all’aeroporto e di contattare i militari della compagnia di Bassano per conferma dell’ordinanza pendente, che è quindi stata eseguita. Anche se dopo quasi sei anni dalla scorribanda nelle due aziende romanesi.
 

Ultimo aggiornamento: 15:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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