Camionista muore, il Comune mette il guardrail: i familiari si ribellano

Mercoledì 15 Novembre 2017 di Vittorino Bernardi
Camionista muore, il Comune mette il guardrail: i familiari si ribellano
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RECOARO – Era evitabile la morte del camionista Francesco Cancian, 47enne di Torrebelvicino, dipendente di un’azienda edile, che il 10 agosto 2016 precipitò con il suo mezzo pesante (autocarro Fiat 110) dalla strada comunale che da Rivegliana porta, in un tratto molto ripido, a contrada Busellato al tempo protetta dalla scarpata con una staccionata in legno? Per i familiari sì, tanto che hanno deciso di opporsi alla decisione della procura della Repubblica di Vicenza che ha attribuito il sinistro mortale a un gusto ai freni del camion, con relativa archiviazione. Dopo il tragico incidente l’amministrazione comunale ha provveduto all’installazione di un guardrail in metallo sul tratto in questione, scatenando nei familiari due sentimenti contrapposti: a) la consolazione nel sapere che la morte del loro caro non è stata vana e scongiurerà altri lutti; b) la recriminazione e la rabbia per un intervento troppo tardivo, per una morte che forse si sarebbe potuta evitare. L’installazione da parte del Comune di un guardrail degno di tale definizione solo dopo la morte di Francesco Cancan è una sorta di occulta ammissione di colpa per i familiari che si sono rivolti allo Studio 3A per fare valere le proprie ragioni sul piano civile, anche se la compagnia assicurativa dell'ente locale, il Gruppo Itas, nega ogni responsabilità in capo al proprio assicurato e rigetta qualsiasi richiesta di risarcimento.
 

 

Ultimo aggiornamento: 15:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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