COGOLLO DEL CENGIO - I carabinieri della stazione di Piovene Rocchette hanno scoperto e denunciato una domestica “infedele” che in 10 anni di servizio ha sottratto circa 100 mila euro, tra denaro e gioielli, nell’abitazione di una pensionata, ora 80 enne. I militari a conclusione di una specifica attività investigativa, con perquisizioni domiciliari, hanno deferito in stato di libertà per indebito utilizzo di carte di credito, furto aggravato e ricettazione (reati continuati e in concorso), C. M. C., di Schio, 52 anni, incensurata e L. M., thienese di 45anni, pure incensurato. La delicata indagine investigativa, di alcuni mesi, è iniziata quando la vittima ha denunciato la domestica per sottrazione di denaro e monili per un valore totale di circa 100 mila euro nell’arco di 10 anni. La vittima nel corso degli anni si era lamentata con la domestica per ripetute scomparse di gioielli e denaro dai mobili di casa, per ricevere risposte piccate. «Si confonde signora, o per errore li ha gettati nella spazzatura assieme a cartacce varie». Persa la fiducia nella domestica la signora ha fatto installare in casa un sistema di videosorveglianza e dalle immagini raccolte ha notato C.M.C. prelevare preziosi e denaro lasciati come “esca” su diversi ripiani all’interno della casa. In un altro caso l’anziana con il cellulare ha fotografato la donna nell’atto di asportare due carte di credito, utilizzate nei giorni successivi per pagare pedaggi autostradali e acquisti in un supermercato di Zané, quest’ultimo non andato a buon fine e costato l’identificazione del complice. I militari hanno rilevato che al fallito pagamento con la carta rubata ne è seguito subito un altro dello stesso importo con una carta intestata a L.M., identificato anche tramite le telecamere interne del supermercato. Con le immagini ricevute dalla vittima e da altro materiale raccolto nell’attività d’indagine, i militari hanno eseguito due perquisizioni domiciliari nei confronti della coppia, per trovare nella disponibilità di L.M. la carta di credito intestata alla vittima e il cellulare in uso a C.M.C., posti sotto sequestro.
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