VICENZA - Cuoricini, disegni, nomi e qualche frase. Quanto basta per rovinare la colonna di uno dei monumenti simbolo di Vicenza, palazzo Chiericati, realizzato da Andrea Palladio oltre 5 secoli fa.
I gioielli del capoluogo berico nel mirino dei vandali. Dopo basilica palladiana e chiesa di San Lorenzo, deturpate in passato dagli spray, ora tocca al complesso di piazza Matteotti, sede della pinacoteca civica. La base di una delle colonne vicino all'ingresso è stata coperta di scritte. Un atto che ha mandato su tutte le furie il sindaco Francesco Rucco: «Abbiamo assistito all'ennesimo imbrattamento delle colonne del palazzo, ristrutturato da poco. Per troppo tempo si è confidato sulla buona educazione, ma a quanto pare servono azioni più forti».
In arrivo un'ordinanza che vieterà alle persone di sedersi sulla scalinata. I trasgressori rischieranno multe fino a 500 euro. «È anomalo che all'ingresso di un museo sia consentita la sosta di giovani e meno giovani, i cui intenti sono tutt'altro che culturali», sottolinea ancora Rucco. Sui social le critiche non mancano. «Non è giusto - scrive un vicentino sulla pagina Fb del Comune - limitare la libertà delle persone per risolvere un problema».
© RIPRODUZIONE RISERVATA I gioielli del capoluogo berico nel mirino dei vandali. Dopo basilica palladiana e chiesa di San Lorenzo, deturpate in passato dagli spray, ora tocca al complesso di piazza Matteotti, sede della pinacoteca civica. La base di una delle colonne vicino all'ingresso è stata coperta di scritte. Un atto che ha mandato su tutte le furie il sindaco Francesco Rucco: «Abbiamo assistito all'ennesimo imbrattamento delle colonne del palazzo, ristrutturato da poco. Per troppo tempo si è confidato sulla buona educazione, ma a quanto pare servono azioni più forti».
In arrivo un'ordinanza che vieterà alle persone di sedersi sulla scalinata. I trasgressori rischieranno multe fino a 500 euro. «È anomalo che all'ingresso di un museo sia consentita la sosta di giovani e meno giovani, i cui intenti sono tutt'altro che culturali», sottolinea ancora Rucco. Sui social le critiche non mancano. «Non è giusto - scrive un vicentino sulla pagina Fb del Comune - limitare la libertà delle persone per risolvere un problema».
