Commenti sessisti contro la Moretti. E lei: «Piccoli uomini e comportamenti miserabili»

Venerdì 4 Gennaio 2019
Alessandra Moretti
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«Quando non ci sono argomenti i piccoli uomini reagiscono con comportamenti miserabili». Così Alessandra Moretti, consigliera regionale del Pd, ha commentato sui social le pesanti allusioni sessuali che le sono state indirizzate da Stefano Monegato, un consigliere comunale di Bassano. Il quale, una volta scoppiata la polemica, si è limitato a mandarle un messaggino accusandola perfino di cavalcare la notizia. Tant'è, lo stesso gruppo Impegno per Bassano, lista civica di centrodestra cui fa parte Monegato, ha «condannato senza riserve le espressioni» del suo consigliere. E adesso a chiedere che si dimetta è anche il segretario regionale del Pd, Alessandro Bisato.
 
I COMMENTITutto nasce all'interno della pagina Facebook Bassano Senza Censura, dove un post di una donna chiedeva il motivo della recente esposizione mediatica di Alessandra Moretti su questioni amministrative riguardanti la città del Grappa. A far discutere sono state pesanti allusioni sessuali postate da Monegato con giochi di parole e doppi sensi su quella che è stata definita la «candidata trombata» alle ultime elezioni politiche. I componenti della giunta bassanese sono per questo arrivati a chiedere le dimissioni immediate di Monegato, da lui stesso respinte.
Ieri sulla vicenda è intervenuto il segretario veneto del Pd, Alessandro Bisato, che ha chiesto le dimissioni del consigliere comunale di Bassano Stefano Monegato: «Il 2018 - ha detto Bisato - si chiude con le violenze verbali e sessiste contro Alessandra Moretti, in modo molto simile a come era cominciato. Probabilmente a corto di argomentazioni - ha proseguito il segretario Dem, riferito a Monegato - questo signore non ha trovato di meglio che le allusioni sessuali per controbattere a una presa di posizione politica e amministrativa. Questo atteggiamento rivela quanto piccolo e confinato sia il mondo in cui vive il consigliere comunale. Tuttavia, le ristrettezze culturali e cognitive non costituiscono un'attenuante e, visto che ricopre una carica pubblica, che è di servizio ed esempio per tutti i cittadini, dovrebbe avere la decenza di dimettersi con effetto immediato». Sul caso era intervenuta anche la senatrice Pd Daniela Sbrollini: «Questa non è politica, è solo un gergo volgare da censurare, rivolto ad una donna non fa neppure onorabilità per chi lo dice. Ma un politico che rappresenta cittadini, probabilmente per bene, non se lo deve permettere. Monegato si difende dicendo che questo è un linguaggio usato da altri e da tanti. In realtà è uno schifo, si vergognino tutti».
LE ACCUSEMonegato sostiene di essersi scusato con un messaggio inviato a Moretti attraverso i social, in cui in realtà sembra autoassolversi: «Se ne è voluto montare (non stigmatizzerà anche questo verbo, eh?!?) un casus belli. Ne prendo atto, siamo persone di mondo». Alessandra Moretti è intenzionata a non soprassedere: «Se ci sono i presupposti, lo querelo». Intanto ha avuto la solidarietà del mondo politico, a partire proprio dal gruppo consiliare di Monegato che ha annunciato provvedimenti disciplinari.
Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 15:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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