VICENZA - C'è il conduttore di energia tutto d'oro. C'è l'anello di cristalli di sale. E c'è la collana di capelli caduti.
Il futuro racchiuso in un monile prezioso. Al museo del gioiello di Vicenza spille e orecchini del domani trovano posto nel nuovo spazio espositivo visitabile fino al 2020. Si tratta della terza edizione di una mostra che ha per protagonisti oltre 300 oggetti allestiti da 9 curatori di fama internazionale. Si tratta di Pascale Lepeu, Cristina Boschetti, Massimo Vidale, Patrizia di Carrobbio, Marie-José van den Hout, Chichi Meroni, Alba Cappellieri, Gabriele ed Emanuele Pennisi e Olga Noronha.
Nei saloni al piano terra della basilica palladiana i gioielli provengono in gran parte da collezioni private. Ci sono pezzi avveniristici come le lacrime in oro e zaffiri di Camille Moncomble, ormamento studiato per valorizzare gli occhi. Tra le novità, come detto, le ciocche che, per Kerry Howley, diventano una collana da indossare. Ecco poi il conduttore d'oro di Naomi Kizhner, l'anello di cristalli di sale di Iona Brown e quello in grafite di Hilary Sanders, la sfera in argento e rame di Naomi Filmer, che blocca le mani della modella.
Nella sala moda spuntano le spille a forma di ballerina in metallo dorato di Marcel Boucher e quelle in strass e perle in stile Art-déco. Non manca infine la sala delle icone, dove spicca il ciondolo in oro del 1890.
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