Centrale a biomassa, migliaia di firme dicono "no": e sono in aumento

Martedì 18 Aprile 2017 di Elena Ferrarese
Il laghetto dell'oasi di Crosara
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NOVE - Molti giovani, famiglie e sportivi novesi, ma non solo, hanno scelto di passare la Pasqua e la Pasquetta appena trascorse in mezzo alla natura del Parco Oasi del Brenta, suggestiva area Sic (Sito ad Interesse Comunitario) e Zps (a protezione speciale) che ospita diverse specie di animali e piante protette, tra le quali l'upupa, il merlo acquaiolo, il martin pescatore, ma anche mammiferi come scoiattoli e volpi. È proprio a pochi passi da questo parco naturalistico, in quartiere Crosara di Nove, che dovrebbe sorgere la discussa centrale a biomassa, contro la quale il comitato spontaneo No Biomassa Nove ha raccolto quasi 2000 firme, aprendo in questi giorni anche una petizione on line intitolata “Salviamo la nostra salute ed il Parco Oasi del Brenta”. Il Comitato ha ottenuto le prime 1400 sottoscrizioni tra febbraio e marzo, organizzando manifestazioni ed incontri informativi sull'argomento per raccogliere consensi e fermare la realizzazione di questa centrale. Le altre firme, oltre 500, sono arrivate in questi giorni dalla petizione on line appena lanciata e dal sito creato ad hoc. E sono in crescita. 

«Non pensiamo solo alla nostra salute - specifica il Comitato nella lettera indirizzata ai sindaci Chiara Luisetto ed Achille Variati, all‘Amministrazione comunale di Nove, al Consiglio Provinciale e Regionale, al Governatore Luca Zaia e ai delegati amministratori in temi ambientali, al Consorzio Di Bonifica Pedemontano Brenta, Veneto Acque spa, Etra spa, Ulss 7 Pedemontana ed Arpav - ma anche alla tutela dell’ambiente. Per tantissimi novesi e non, quest’area verde è un luogo dove poter fare una passeggiata, immergersi nella natura, portare i bambini a giocare. Il parco, fino a pochi anni fa risplendeva, ospitando diversi barbecue in pietra (ora inagibili), sculture di artisti locali ed il Bosco Magico, percorso fiabesco tra tronchi e sassi dipinti, amato dai più piccoli. Allo stato attuale, andrà a sommarsi un impianto che produrrà ingenti quantitativi di inquinanti. Parliamo di 14,5 tonnellate all'anno di polveri sottili e sostanze dannose alla nostra salute che, come affermato dal biologo ed esperto Gianni Tamino, verranno rilasciate in atmosfera». Anche la giunta comunale del sindaco Luisetto ha deciso di incaricare un perito per raccogliere, prima della decisione finale, tutte le informazioni necessarie per la tutela della salute dei novesi. Si attende, quindi, il suo responso. 
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