Bassano città che danza: fondi europei da record per progetti “inclusivi” di Operaestate

Venerdì 12 Maggio 2017 di Elena Ferrarese
Bassano città che danza: fondi europei da record per progetti “inclusivi” di Operaestate
BASSANO - Bassano, in quanto a progetti legati alla danza, è la città italiana più capace di attirare i fondi europei. Ma soprattutto è la città dove questi fondi vengono spesi meglio. A confermarlo è l’ennesima vincita di altri 3 progetti europei (16 in totale) da parte del Comune, attraverso Operaestate - CSC Centro per la Scena Contemporanea (ormai punto di riferimento in tutta Europa per la promozione della danza contemporanea), stabilendo un vero record nazionale. I progetti presentati da tutta Europa sono stati 386 e solo 66 sono stati accolti. Tra questi, due progetti di cooperazione (200 mila euro ciascuno per 2 anni di lavoro) e un progetto di network (2 milioni di euro per 40 case di danza in 4 anni di lavoro) vinti da Operaestate. 

Il primo, “Migrant Bodies-moving borders" di cui Bassano è ente capofila, intende sviluppare una ricerca internazionale e condivisa, incentrata sull'identificazione, lo sviluppo e la sperimentazione di azioni innovative e rilevanti per l'inclusione di rifugiati e migranti attraverso iniziative di danza e movimento. Prevede che un gruppo di artisti della danza basati nei paesi partner (Italia, Austria, Croazia e Francia) entrino in dialogo con scrittori, registi, organizzazioni e associazioni che operano con i profughi, con le università, i membri delle organizzazioni partner, esperti e i cittadini. I migranti e i profughi saranno invitati a partecipare a classi di danza, a eventi e performance, prendendo così parte alla vita culturale della comunità locale e vivendo un'esperienza condivisa con i cittadini, nei teatri e nei contesti artistici.

Il secondo progetto vincitore, di cui il CSC di Bassano è partner (capofila è Gender Bender, festival prodotto dal Cassero Lgbt Center di Bologna), è “Performing Gender - Dance makes differencies”, che intende costruire un nuovo modello di formazione per i professionisti della danza europea, per aiutarli a sviluppare nuove forme di rappresentazione delle identità di genere e Lgbti. Il progetto è articolato in percorso rivolto a 5 dance makers, 5 drammaturghi della danza e 50 giovani danzatori e danzatrici, in stretto rapporto con le comunità locali delle città che ospiteranno le varie tappe della formazione: Bologna, Bassano del Grappa, Lubiana, Maastricht, Madrid e Leeds. 

Il terzo progetto è stato vinto sul bando dedicato all’azione che supporta i Network europei, con European Dancehouse Network, rete delle Case della Danza Europee di cui il CSC di Bassano è l’unico soggetto italiano. Il Network svilupperà delle attività volte a promuovere e consolidare la cultura della danza in Europa. «In questo delicato momento storico - ha sottolineato il responsabile dei progetti Roberto Casarotto - molte persone impegnate nell’ambito della danza europea si stanno investendo di ruoli di attivisti per riflettere su questioni di identità. Identità legate al genere, ma anche identità in quanto cittadini di un’Europa che sta cambiando. Il desiderio è quello di attivare proposte artistiche che abbiano un forte impatto sociale». 
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