Famiglie appese a un filo, incombe lo sfratto: si muove la rete solidale

Martedì 13 Dicembre 2016 di Roberto Lazzarato
Valbrenta, Carpane', alloggi Scalabrini
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VALBRENTA. Un dramma sociale è quello che stanno per vivere alcune famiglie di stranieri, dei quali qualcuno ha già acquistato la cittadinanza italiana, sulle quali pende come una spada di Damocle l’esecuzione della sentenza esecutiva di sfratto prevista per mercoledì. Si tratta di una decina di persone, di origine africana, provenienti dalla Nigeria e dal Ghana, in possesso di regolare permesso di soggiorno, che da molto tempo sono residenti in comune di San Nazario, alcuni da diversi anni.

Gli alloggi nel mirino

 

La vicenda si sta trascinando dal mese di giugno e coinvolge molte persone, far le quali anche una ammalata con situazione sanitaria molto preoccupante, che ora rischiano di trovarsi senza un tetto sulla testa. Due famiglie sono residenti a Carpané, in via Trento, altre due a San Nazario, in via De Gasperi, tutte in affitto, che da molti mesi non è stato pagato, in alcune abitazioni gestite dalla Scalabrini Società Cooperativa Edilizia. Dopo innumerevoli solleciti per i mancati pagamenti, sono state intraprese le vie legali, fino alla sentenza esecutiva di sfratto.

I rappresentanti dell’Unità Pastorale di Valstagna hanno preso contatto sia con gli amministratori valligiani e Palazzo Guarnieri, sia con la cooperativa scalabriniana per trovare una soluzione, senza raggiungere lo scopo.
Se da una parte è legittimamente richiesto il pagamento dovuto per l’affitto degli immobili, il rovescio della medaglia vede coinvolte delle persone che versano in condizioni economiche alquanto precarie, in alcuni casi in situazioni di estrema povertà, perché lavorano saltuariamente e in maniera occasionale o sono disoccupati, che rischiano di rimanere in mezzo ad una strada. Senza contare la segnalazione della presenza anche di una donna bisognosa di cure per una situazione sanitaria alquanto grave, con conseguenze molto preoccupanti. Del caso si stanno interessando le associazioni locali di volontariato Valbrenta Solidale e Caritas che stanno tentando tutte le strade percorribili. Sono stati anche coinvolti il comune di San Nazario, l’Unione Montana Valbrenta e i servizi sociali valligiani, ma soluzioni concrete non ne sono arrivate, con la prospettiva quindi che queste persone possano ritrovarsi in mezzo ad una strada.

Un dramma che potrebbe, purtroppo, stante anche l’attuale emergenza economica e lavorativa della Valbrenta, essere solo la punta di un iceberg di una situazione destinata ad allargarsi a macchia d’olio in tante realtà valligiane, con ripercussioni gravi e complesse per tutto il territorio.

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