Verso il voto: ipotesi Ronchi-Seraglio, il "Cuore" per ora ha un tris

Mercoledì 11 Gennaio 2017
Il municipio di Romano, a Spin
ROMANO D'EZZELINO - A primavera si vota per il municipio. Attualmente sul tappeto ci sono due schieramenti. Da una parte il gruppo dell'amministrazione uscente di Rossella Olivo, dall'altra l'unione delle tre liste che corsero in alternativa nel 2012, rappresentata in municipio dai consiglieri Simone Bontorin, Maurizio Carlesso e Luciana Bontorin. Il toto candidati prevede, a quanto si sa, per il gruppo della Olivo che non può più ricandidarsi dopo il secondo mandato un "ballottaggio" interno tra Massimo Ronchi e Remo Seraglio: ma c'è comunque una mezza ipotesi di veder comparire nella nuova legge elettorale l'abolizione della tagliola del secondo mandato, che appare comunque assai poco probabile. Per lo schieramento alternativo il nome di punta potrà uscire o tra i tre consiglieri in carica (Carlesso ci ha già provato cinque anni fa), o da altre personalità "esterne". Il panorama però è lungi dall'essere definito. Non si sa ad esempio cosa farà Luciano Dissegna, ex sindaco, tributarista oggi molto in voga in rete e nelle tv per le sue denunce contro il fisco vorace, che dagli anni '90 in poi è sempre stato in qualche modo della partita elettorale. E ci sono altre voci che corrono.

Intanto la conclusione del 2016 ha visto prese di posizione di diverso contenuto. L'unione delle tre liste che si definisce "Un Cuore in Comune", sottolineando che 5 anni fa raccolse il 60% dei consensi, in una nota ha accusato il gruppo Olivo di aver portato Romano «all’immobilismo totale, bloccato da livelli di indebitamento tali da non poter “vedere oltre”» e ha lamentato che in un recente dibattito consiliare l'assessore Ronchi abbia chiamato “vergini stuprate” le minoranze consiliari.

L'amministrazione invece ha fatto conoscere le linee guida del blilancio di previsione per il triennio 2017-19. L'assessore Claudio Zen ha dichiarato che «nonostante i minori trasferimenti statali confermiamo tutti i servizi per la cittadinanza e nessun aumento di aliquote o tasse», aggiungendo che «dal 2009 non sono stati più stipulati mutui e tutti gli interventi, sia di carattere ordinario che straordinario, e gli investimenti hanno trovato copertura con risorse proprie o, in alcuni casi, utilizzando gli stanziamenti a fondo perduto della Regione: così abbiamo ridotto l’indebitamento pubblico, arrivando ad estinguere ben 49 mutui contratti dal 1975 al 2009, con scadenza massima nel 2036, liberando risorse utili, per gli interessi passivi non più dovuti, pari a 1.274.671 euro».
Secondo Zen «oggi il Comune ha un indice di indebitamento pari al 4,5 per cento delle entrare correnti, mentre le municipalità hanno come limite massimo di indebitamento il 10 per cento... Risultati significativi senza aumentare le aliquote di tasse e imposte e ridistribuendo al massimo le risorse tra i cittadini, soprattutto a quelli delle fasce più deboli o in difficoltà, chi ha perso il lavoro in primis, o sostenendo lo studio e l’impegno dei nostri giovani e le famiglie che crescono».
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