Restauro Ponte, lo stop del giudice
Il sindaco: «C'è urgenza, si va avanti»

Venerdì 13 Maggio 2016 di Paola Gonzo
Ponte degli Alpini
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BASSANO - «Non ci fermeremo. Massimo rispetto per la magistratura, ma noi andremo avanti». Questo il commento a caldo del primo cittadino Riccardo Poletto che stamattina ha convocato la stampa assieme al vicesindaco Roberto Campagnolo a seguito della clamorosa ordinanza giunta ieri dal Consiglio di Stato che accoglie l'istanza cautelare proposta dalla ditta Nico Vardanega Costruzioni S.r.l. di Possagno in merito alla richiesta di sospensiva dei lavori di restauro del Ponte degli Alpini.

Una vera e propria doccia fredda in assoluta controtendenza rispetto alla decisione del Tar del Veneto del 7 aprile scorso, proprio all'indomani della consegna del cantiere avvenuta lo scorso 2 maggio nelle mani della Inco S.r.l. di Pergine Valsugana: un'ordinanza inaspettata e allarmante in quanto - ritenendo assolutamente prevalente l'interesse della ditta ricorrente ad ottenere un risarcimento ed eventualmente a subentrare nel restauro - sospende i lavori sul monumento palladiano almeno fino al 6 luglio, data in cui il Tar del Veneto si esprimerà nel merito riguardo l'esclusione della ditta trevigiana dalla gara di appalto, avvenuta lo scorso 24 febbraio per motivi connessi al contratto di avvalimento con la ditta Consorzio Stabile Alma di Aversa (Caserta).

«Non ci affanniamo a nascondere - afferma uno sconfortato ma risoluto Poletto - lo sconcerto derivante da quest'ultima ordinanza del Consiglio di Stato, tuttavia non intendiamo rimanere fermi e procederemo in tutti i modi possibili per tutelare il nostro Ponte che si trova in evidente stato di agonia e necessita di un intervento rapido e deciso. Da sempre - prosegue - questo restauro rappresenta la nostra massima priorità e non smetterà di esserlo».

Avanti tutta, quindi, nonostante la sospensione. Non con un cantiere vero e proprio, bensì mediante ulteriori lavori di somma urgenza che l'organo giudicante ha concesso all'amministrazione comunale, tramite "la messa in sicurezza dell'area o l'effettuazione dei necessari sostegni temporanei alle strutture portanti del Ponte", come si legge nell'ordinanza pronunciata ieri. Verrà quindi avviato la prossima settimana un tavolo di confronto al fine di valutare - anche alla presenza dell'avvocato difensore del Comune di Bassano, Francesco Mazzarolli - quali siano gli interventi effettivamente possibili e con quali modalità amministrative possano essere messi in atto, posto che, in tale periodo di stasi processuale, rimane il dubbio sulla possibilità di intervento di entrambe le ditte in causa.

«Il problema - specifica Campagnolo - sta nel fatto che l'urgenza maggiore risiede nelle fondamenta del Ponte, in particolare corrispondentemente alla seconda stilata. Per intervenire sul punto - precisa - servirebbe mettere in secca il fiume Brenta, ma per farlo occorrerebbe quasi un milione di euro, una spesa troppo alta per giustificare un lavoro di somma urgenza. L'obiettivo ora - conclude - è quindi quello di operare cercando il più possibile di non generare ulteriori costi aggiuntivi».

Anche la città, nel frattempo, sta manifestando la propria indignazione e preoccupazione attraverso i social, mentre il Ponte, protagonista di questa infinita Odissea, rimane ancora una volta in attesa di una decisione sul proprio destino.

Ultimo aggiornamento: 15:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA