L'assessora silurata si sfoga:
«Me l'hanno comunicato via mail»

Mercoledì 30 Dicembre 2015 di Paola Gonzo
Paola Ganassin, l'assessora sfiduciata dal sindaco Morena Martini

ROSSANO - «Respingo tutte le accuse rimandandole al mittente». Così replica Paola Ganassin, l'assessore del comune di Rossano "licenziata" in questi giorni dal sindaco Morena Martini, la quale ha ampiamente motivato su Facebook le ragioni di una decisione che il primo cittadino definisce sofferta e una sconfitta personale.

«La comunicazione mi è arrivata via mail, con il sindaco - rivela la Ganassin - non ho ancora parlato di persona, e già questo la dice lunga. Sono sconcertata da questa destituzione, dato che tutti i bilanci dal 2013 ad oggi, salvo rarissime eccezioni, son stati approvati all'unanimità, il che dimostra il forte sostegno che io e la Lega abbiamo sempre fornito a questa amministrazione».

La Ganassin, alla sua prima esperienza in amministrazione, era stata eletta con ben 331 preferenze. Per lei, ora, rimane la carica di consigliere comunale, spinta dalla volontà di portare a termine il lavoro iniziato e di non tradire la fiducia dei cittadini di Rossano.

«Al partito - comunica - ho chiesto di continuare ad amministrare il paese, per il bene dei cittadini, nonostante la Martini abbia tradito la nostra fiducia. A Rossano - commenta - si è persa la democrazia e la giunta altro non rappresenta se non una mera decisione del sindaco».

E sulle ragioni di una tale drastica decisione, la Ganassin propende per un problema di rivalità che la Martini vivrebbe nei suoi confronti.

«Io sono una persona - spiega - che va a fondo nelle questioni e forse - ipotizza - la mia presenza può risultare talvolta scomoda. Credo che il sindaco tema di godere nei confronti della cittadinanza di una minor credibilità rispetto alla sottoscritta, credibilità che, se anche fosse, ho conquistato con un lavoro serio, costante e silenzioso. Mi spiace solo - aggiunge - perché questa ostentazione mediatica e tutte le lotte politiche sottese non danneggiano me, bensì i cittadini, distraendo dalle reali e concrete problematiche su cui si dovrebbe concentrare l'attenzione. Tenga presente - conclude - che revocare le deleghe ad un assessore per il bilancio in un momento delicato come la conclusione dell'anno fa sbarellare tutti gli equilibri e dimostra una mancata conoscenza della macchina amministrativa».

Ultimo aggiornamento: 20:03